Commissione d'inchiesta su emergenza Covid in Lombardia: Patrizia Baffi eletta presidente

Designata la consigliera di Codogno di Italia Viva. Scoppia la polemica politica. M5s: "E' una farsa". Pd: "Presidenza non neutrale"

Al centro la consigliera Patrizia Baffi

Al centro la consigliera Patrizia Baffi

Codogno (Lodi), 26 maggio 2020 - E' Patrizia Baffi, consigliera lombarda di Italia viva, la presidente della commissione d'inchiesta sulla gestione dell'epidemia covid-19 del Consiglio regionale della Lombardia. L'elezione eè avvenuta con i voti della maggioranza di centrodestra, nonostante le opposizioni (a cui spettava la nomina) avessero indicato il consigliere del Pd Jacopo Scandella. Quattro i candidati, 20 i commissari votanti con Baffi a cui sono andati 46 voti, Jacopo Scandella (Pd, candidato anche del M5s) a cui ne sono andati 28, seguito da Michele Usuelli (+Europa) con tre voti e 2 schede nulle. Dopo due fumate nere, e altrettanti rinvii, l'elezione della Baffi è arrivata alla terza seduta. Patrizia Baffi è originaria di Codogno, comune della ex zona rossa, primo focolaio della Covid in Italia. Proprio all'ospedale del Comune lodigiano il 21 febbraio scorso fu scoperto il "paziente 1". Mauro Piazza (Forza Italia) è stato eletto Vice Presidente della Commissione, Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti) eletta infine come Consigliere Segretario.

La votazione si è svolta con modalità segreta. Da regolamento del Pirellone il presidente della commissione di inchiesta deve essere indicato dalle minoranze - in questo caso del centrosinistra - ma votato a maggioranza assoluta. Necessaria quindi un'intesa sul nome con il centrodestra, che però non è stata raggiunta. La designazione ha acceso la polemica politica, con Pd e M5S che hanno abbandonato la seduta. Al termine della seduta di insediamento lo scontro è proseguito in Consiglio regionale. "Noi abbiamo votato un presidente della minoranza, a meno che voi non disconoscete Baffi" ha detto il capogruppo della Lega Roberto Anelli rivolto a 5 Stelle e Pd. Di "frattura istituzionale" ha parlato invece il capogruppo del Pd Fabio Pizzul, che ha accusato il centrodestra di "ritorsione" noi confronti dei dem per aver presentato nelle scorse settimane la mozione di sfiducia nei confronti dell'assessore al Welfare Giulio Gallera. Nelle due precedenti sedute della commissione d'inchiesta l'elezione del presidente era andata a vuoto.

M5S: "Così è una farsa"

 "Con l'elezione di una presidenza non neutrale, la Commissione d'inchiesta non ha senso di esistere: è una farsa".  Il Movimento 5 stelle ha annunciato che non parteciperà ai lavori della commissione del Consiglio regionale Lombardo, sulla gestione del covid-19, mentre è in corso la valutazione su un gruppo di lavoro delle minoranze. La presa di posizione è arrivata dal consigliere lombardo del M5s Dario Violi. "Alle minoranze - ha spiegato Violi - spetta la presidenza della Commissione e le nostre indicazioni, con 28 voti su di un candidato (Jacopo Scandella del Pd, ndr), sono state chiarissime. La maggioranza ha eletto una sua candidata, che fa parte di Italia Viva, partito che oggi entra a tutti gli effetti nel centrodestra. E' lo stesso gruppo politico che proprio questa mattina ha salvato Salvini da un processo a Roma. Evidentemente la Lega gli ha restituito il favore in Lombardia e, visti i gravi errori che ha commesso nell'emergenza, ha scelto una commissione d'inchiesta schierata a suo favore".

Per il consigliere M5s "la maggioranza ha paura delle proprie responsabilità. Non parteciperemo ai lavori di una Commissione d'inchiesta che non offre nessuna garanzia per una valutazione imparziale della gestione dell'emergenza Covid-19 della Regione Lombardia e un discorso complessivo sulla sanità lombarda. Per parte nostra stiamo valutando la possibilità di avviare un gruppo di lavoro delle minoranze sulla pandemia".

Pd: "Presidenza di comodo"

Duro anche il Partito Democratico lombardo. "Quanto è successo in commissione d'inchiesta è molto grave e dimostra tutta la paura della maggioranza in Regione Lombardia per gli errori fatti dalla giunta regionale nella gestione dell'emergenza" ha commentato il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Lombardia, Fabio Pizzul. "Lega e alleati si sono voluti scegliere da soli una presidenza di comodo, e spiace che la collega di Italia Viva si sia prestata a questo gioco, dietro il paravento di una terzietà che è data dalle regole. Per quanto ci riguarda la commissione finisce qui", conclude Pizzul. 

Baffi: "Non mi dimetto"

La neo presidente ha commentato: "In questo momento non ci sono i presupposti per le dimissioni. Io sono sta eletta regolarmente, non c'erano accordi di nessun tipo con nessuno, dentro una minoranza che comunque era già spaccata perché c'erano più candidature. La mia politica non urlata e non faziosa è un elemento di garanzia di per tutti". La consigliera lodigiana ha poi aggiunto: "Siedo orgogliosamente nel banchi della minoranza, Pd e 5 Stelle inquinano gli elementi. La mia collocazione non è cambiata". Replicando alle accuso di uno scambio politico tra Lega e Italia Viva ha aggiunto: "Io non sapevo assolutamente di questa cosa, ero in Aula quando ho cominciato a ricevere queste illazioni. Lo stesso Renzi mi ha chiamata per dirmi che non era vero niente, che però ci stavano costruendo sopra tutta una serie di falsità. E lui a quel punto anche per tutelarmi mi ha detto 'valuta tu cosa fare'".