Lodi, l'Asst riapre gli ospedali alle visite dei parenti

Dopo un mese di chiusura forzata i presidi ospedalieri tornano a essere aperti. Per accedere servirà Green pass e autocertificazione.

L'ospedale Lodi

L'ospedale Lodi

Lodi, 11 febbraio 2022 - Gli ospedali lodigiani tornano a essere aperti. Da domani, sabato 12 febbraio, sono di nuovo permesse le visite ai ricoverati in tutti i reparti non covid nei quattro presidi ospedalieri dell’Asst di Lodi. L'accesso è consentito a un solo visitatore per paziente che deve esibire il Green pass al personale di reparto e consegnare l’autocertificazione compilata. Le visite potranno svolgersi tutti i giorni, sabato e domenica compresi, nella fascia oraria fra le 15.30 e le 18 e non dovranno prolungarsi oltre la mezz’ora.  I visitatori dovranno comunque indossare la mascherina, lavare le mani e mantenere un metro di distanza dal paziente e dalle altre persone presenti nella stanza.

Un ulteriore passaggio verso la normalità dopo la chiusura avvenuta a gennaio scorso quando i casi sono tornati a aumentare e l’Azienda socio sanitaria territoriale di Lodi aveva deciso, a tutela dei degenti, di bloccare le visite esterne ai pazienti per tutte le categorie eccetto familiari di persone con disabilità, in gravidanza e minorenni".

Un passaggio importante dopo la paura della quarta ondata che ha visto un'enorme quantità di pazienti ricoverati per Covid nei reparti dell'ospedale Maggiore di Lodi. A gennaio, nei giorni più duri dell'ultima ondata, erano oltre 50 malati in attesa di un letto. Una situazione preoccupate a quasi due anni di distanza dall’inizio della pandemia, anche perché i medici lodigiani si erano trovati a gestire pazienti Covid e non Covid. Così per la prima volta. Ma a preoccupare erano soprattutto i malati Covid non vaccinati, che faticano a respirare, esattamente come facevano i pazienti nel marzo 2020, e gli anziani pluripatologici, non Covid, che necessitano di assistenza e cure in reparto.

Una situazione che l'Asst di Lodi ha affrontato con forza, ma le difficoltà non sono mancate anche a causa della carenza di personale in tutti i reparti. Ora la situazione è rientrata. La variante Omicron e l'importante copertura vaccinale della popolazione lodigiana (che supera il 90% tra gli over 12) ha permesso di evitare il peggio e di resistere a quella che potenzialmente poteva essere una nuova fase critica della pandemia. Ma il peggio è decisamente alle spalle. A confermarlo sono soprattutto i dati: nel Lodigiano i casi ogni 100mila abitanti, secondo l'elaborazione della Fondazione Gimbe, sono scesi in questa settimana ad appena 730 casi (erano 5 volte di più a gennaio).