
di Mario Borra
"Noi siamo favorevoli all’operazione di acquisizione del parco di Villa Polenghi ma qui siamo di fronte ad una sproporzione tra interesse privato e quello pubblico. Ed inoltre si ottiene un effetto “spezzatino“ perchè al privato si devono cedere più di 800 metri quadrati di parco, stravolgendo l’aspetto originario dell’oasi verde, per garantire la servitù di passaggio senza che questa operazione sia obbligatoria. Non era meglio che il comune tenesse la barra diritta e imponesse come condizione che il parco fosse ceduto nella sua interezza, quasi 10 mila metri quadrati, coerentemente con il vincolo che esiste sull’area verde"? La compravendita del parco di Villa Polenghi sta generando scintille tra maggioranza e opposizione che chiede all’amministrazione chiarezza su diversi punti. La lista civica di centrosinistra Codogno Insieme 2.0, per voce di Rosanna Montani, Tommaso Vaghi, Roberto Nalbone, Elisabetta Muggiasca e Giovanni Rossi, ieri ha voluto esternare tutti i dubbi e le domande, messe nero su bianco pure in una interrogazione a risposta scritta.
"Su via Diaz per esempio graverà una servitù di passaggio di almeno una cinquantina di veicoli al giorno sia a favore dei condomini che avrebbero già comunque uno sbocco in vicolo Vodice sia del proprietario dell’ex casa del custode e dunque l’ente pubblico che interesse ha di acquisire l’area destinata al passaggio dei privati e non del pubblico pur dovendone anche sostenere la manutenzione al cinquanta per cento?"- è un’altra questione sollevata. "Abbiamo già mandato le nostre perplessità alla Sopritendenza e chiediamo una sua presa di posizione in merito- spiegano gli attivisti- Siamo pronti anche a rivolgerci alla Corte dei Conti". A stretto giro arriva la posizione del sindaco Francesco Passerini. "All’interrogazione daremo risposte puntuali. Sulla servitù di passaggio, era già presente quando i privati hanno acquisito le loro proprietà. Noi compreremo quanto è possibile comprare. Anche a noi sarebbe piaciuto il contrario, ma non è possibile. Forse avrebbe potuto farlo l’amministrazione di centrosinistra visto che i soldi c’erano anche tra il 2011 e il 2016 e l’operazione non era soggetta ai fini del rispetto del patto di stabilità".