Via libera in Consiglio all’unanimità. L’ex Linificio diventa polo culturale. Due anni di studi e anche di lavori

In piazzale Forni a Lodi troveranno posto pure il museo civico, l’archivio storico, un auditorium e molto altro

Via libera in Consiglio all’unanimità. L’ex Linificio diventa polo culturale. Due anni di studi e anche di lavori

Via libera in Consiglio all’unanimità. L’ex Linificio diventa polo culturale. Due anni di studi e anche di lavori

Approvato all’unanimità in Consiglio comunale il progetto esecutivo per l’ex Linificio di piazzale Forni. Si tratta del maxi progetto di riqualificazione urbana che vuole fare dell’ex area produttiva un polo culturale con museo civico, archivio storico, aule studio, spazi espositivi, auditorium da 250 posti, bar e altro.

A Palazzo Broletto anche i tecnici che da due anni si occupano dell’ideazione e realizzazione del piano: l’architetto del Comune Roberto Munari, l’ingegnere Giovanni Ligi e Andrea Cancellato, ex sindaco che dirige il progetto. La sfida è anche contro il tempo, il sindaco Andrea Furegato in aula ha spiegato come "con la formale consegna del cantiere si punta a raggiungere l’obbiettivo del Pnrr del 30 settembre, data entro entro la quale bisogna aver svolto e rendicontato il 30% dei lavori. È un progetto ambizioso, con ancora due criticità da risolvere: mancano 5 milioniper concludere l’opera e bisogna capire la gestione per la futura struttura. Su questo ci sono ragionamenti e ricerche in atto. Credo che questa occasione storica vada affrontata con unità e volontà di raggiungere il risultato".

La chiusura dei lavori è prevista per il marzo 2026, ha annunciato l’ingegner Ligi: "Sin dall’inizio questo progetto ha coinvolto tutti, dai progettisti alla comunità". Andrea Cancellato invece ha ribadito che "questo è un evento Pnrr, che ha richiesto due anni di carte per due anni di lavori. Dobbiamo anche pensare all’utilizzo della struttura, dal punto di vista della governance si è già teorizzato un sistema di fondazione di partecipazione, modalità che aiuta a seguire le necessità della struttura per chi la gestorà. Ma bisogna ragionare anche sui contenuti, per esempio metà Lodi non conosce il museo civico che rappresenterà la nostra storia e dobbiamo iniziare a discutere di come farlo, cosa esporre, eccetera. In generale il maxi progetto dovrà essere a prova di errore. L’importante è avere chiaro l’obbiettivo e favorire un dialogo intenso con le proposte che arrivano dai cittadini".

Luca Pacchiarini