STEFANO ZANETTE
Cronaca

Varzi, "Sismografi già sistemati, attendiamo il progetto"

Il presidente della Provincia Vittorio Poma e il sindaco di Varzi analizzano quanto è stato fatto e c’è da fare per la frana caduta lo scorso 19 dicembre

Varzi (Pavia), 6 gennaio 2020 - «Venerdì scorso sono già stati posizionati i sismografi e attendiamo per fine mese la relazione tecnica col progetto esecutivo per la sistemazione definitiva«. Vittorio Poma, presidente della Provincia di Pavia, e Giovanni Palli, sindaco di Varzi, non nascondono la soddisfazione per i tempi celeri, nonostante il periodo di festività, col quale si sta affrontando il problema della frana che lo scorso 19 dicembre è crollata sulla strada Provinciale 166 a Varzi, tra le località Cella e Nivione. Resta infatti il problema viabilistico della strada interrotta, che costringe i residenti delle frazioni a monte della frana a compiere una lunga deviazione per i percorsi alternativi sull’altro versante. Nel frattempo, le festività di Natale e di Capodanno non hanno rallentato la macchina dell’amministrazione pubblica, che si è mossa per cercare una soluzione, non solo tampone ma definitiva, al problema della montagna che frana.

«Nonostante le festività - sottolinea Poma - siamo davvero riusciti a fare passi da gigante in pochi giorni e, dopo una serie di sopralluoghi, il 31 dicembre abbiamo affidato l’incarico, impegnando una somma di circa 40mila euro, non solo per la bonifica ma per la messa in sicurezza completa». E’ stata incaricata una ditta specializzata di Lonato del Garda, in provincia di Brescia. «Venerdì sono stati posizionati due sismografi - l’ultimo aggiornamento del sindaco Palli - uno a sinistra e uno a destra nella parte alta del corpo centrale della frana, tarati a 0,5 millimetri al secondo, così qualsiasi spostamento viene captato e valutato per studio geologico». Ovviamente si dovrà attendere il progetto esecutivo, che sarà consegnato entro fine gennaio, per sapere quale soluzione tecnica verrà prospettata per risolvere la situazione e fare in modo che la frana non faccia più paura.

«Attendiamo le scelte tecniche - conferma Poma - della ditta incaricata, specializzata in questi interventi. Il problema da studiare è legato al tipo di terreno, esternamente roccioso ma internamente friabile. Potrebbero essere sufficienti delle reti paramassi oppure, tra le ipotesi al vaglio, c’è quella di un tunnel scatolare, aperto ma coperto, come quelli anti-slavine, che ‘copre’ il tracciato stradale proteggendolo e impedendo ulteriori danni». Il costo dell’intervento per ora non è definito, stimato tra il milione e mezzo di euro e i 2 milioni. «Insieme al Comune di Varzi - spiega ancora Poma - abbiamo già fatto richiesta in Regione per reperire il necessario finanziamento, compilando le schede ‘Rasda’ (procedura per segnalare eventi calamitosi)». «Nel frattempo abbiamo deciso con il presidente Poma - conclude il sindaco Palli - di dar vita a Varzi a incontri periodici con i cittadini, per condividere con la massima trasparenza l’evoluzione dei lavori e degli eventi».