A Lodi si può portare il cane in ateneo: “Grazie a Zeno tutti sorridono di più”

Al distaccamento della Statale un regolamento cambia l’approccio: la nostra convivenza tra studenti e professori è migliorata

Paola Scarpa medico veterinario e direttrice della scuola di Patologia e Clinica di Lodi accanto al suo Zeno

Paola Scarpa medico veterinario e direttrice della scuola di Patologia e Clinica di Lodi accanto al suo Zeno

Lui è Zeno, barbone gigante di 35 chili che ogni mattina accompagna al lavoro la padrona, la dottoressa Paola Scarpa, del dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze animali e direttrice della scuola di specializzazione in Patologia e Clinica degli animali di affezione della sede di Lodi dell’Università di Milano.

Si accuccia in una zona dell’ufficio e rimane vicino alla ciotola, mentre la professoressa lavora e incontra gli studenti. Il cane in facoltà è il risultato di un accordo interno che prevede che le persone che ci lavorano, tutte, possano portare con sé il proprio cane durante il servizio. E sono già 40 coloro che hanno ricevuto l’autorizzazione o hanno fatto domanda. Una di queste è la professoressa Scarpa.

"Prima ero in un ufficio con altri colleghi e Zeno era felicissimo di condividere la propria quotidianità – spiega la dottoressa – Ora che sono in uno spazio singolo e quando usciamo in corridoio lui sa in quale stanza mettere il muso per una coccola e un biscottino".

La presenza del cane influisce anche sul lavoro. "Per me averlo qui – prosegue – è importante, visto che esco alle 8 e torno alla sera tardi e dunque non sarebbe gestibile da solo in casa per tanto tempo. Averlo accanto, poi, rilassa, crea empatia, scarica la tensione e aiuta a far sì che il posto di lavoro non sia alienante. Certo il cane non deve essere il catalizzatore delle tue ansie, ma una carezza al momento giusto aiuta a stemperare un momento no".

Ma la presenza di Fido diminuisce anche le tensioni emotive tra studenti e professori come è già accaduto. Clara Palestrini, con Gustavo Gandini, è una delle docenti che ha voluto l’accordo "perché abbiamo voluto mettere nero su bianco alcune regole anche nel rispetto di chi magari non gradisce la presenza del cane". Per portarsi Fido in ufficio bisogna iscriversi all’anagrafe degli animali d’affezione, stipulare un’assicurazione per danni contro terzi, procurarsi un certificato di buona salute e frequentare un percorso formativo e soddisfare requisiti sanitari e gestionali.

Inoltre la presenza del cane deve essere segnalata sulla porta degli uffici e nel caso di allontanamento, il proprietario è tenuto a chiudere a chiave e a segnalar il divieto d’ingresso. "Portarsi il cane anche in pausa pranzo nell’area dedicata permette di migliorare il rapporto con gli studenti e con i colleghi con i quali magari si instaura un dialogo", conclude la dottoressa Palestrini.