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Truffa del finto nipote malato a Retorbido (PV): l'anziana vittima

Questa notizia parla di una truffa subita da un'anziana di Retorbido (PV): un finto parente ha chiesto soldi e gioielli per cure urgenti, ma si è trattato di un raggiro. La vittima ha perso 300€ e vari gioielli d'oro. La denuncia è arrivata tardi alla Stazione dei carabinieri.

Truffa del finto nipote malato a Retorbido (PV): l'anziana vittima

RETORBIDO (Pavia)

Un’altra anziana vittima della truffa del finto parente bisognoso di soldi per urgenti cure. Un raggiro tra i più diffusi nei periodi di paura per il Covid, usato anche dopo la pandemia e, con varianti sul tipo di malattia, anche ora per provocare ansia e preoccupazione nelle persone da derubare. In questo caso un’82enne, pensionata e vedova, che vive sola a Retorbido: ha ricevuto la telefonata, sul numero fisso di casa, da parte di una voce maschile che l’ha convinta di essere suo nipote. Simulando di essere ricoverato per una non meglio precisata malattia che richiede cure tanto urgenti quanto costose, l’impostore ha chiesto l’aiuto dell’anziana per procurarsi in tempi brevissimi i soldi necessari. E in breve è poi arrivata a casa della vittima una finta infermiera, incaricata dalla struttura sanitaria dov’era ricoverato il nipote per il ritiro di soldi e gioielli.

L’anziana non aveva in casa molti contanti, solo 300 euro circa, ma il truffatore al telefono ha suggerito alla vittima che andavano bene anche gioielli d’oro, che avrebbero provveduto loro al cambio in denaro. Purtroppo l’anziana di Retorbido è cascata nel tranello dei truffatori, abili sia nell’insinuare nella vittima la preoccupazione per lo stato di salute del parente sia nel non lasciarle il tempo di riflettere, agendo a distanza di pochissimo tempo tra la telefonata e il ritiro.

La vittima ha così consegnato alla finta infermiera un sacchetto con i 300 euro in contanti e vari gioielli d’oro, per un valore non quantificato. Solo il giorno dopo la truffa, martedì mattina, è andata a denunciare l’accaduto alla Stazione dei carabinieri di Rivanazzano Terme, dopo essersi tardivamente resa conto del raggiro subìto.

Stefano Zanette