CARLO D'ELIA
Cronaca

Viaggio nel caos del Tribunale, tra archivi senza controlli e fascicoli incustoditi

C'è un posto nel Palazzo di giustizia dove rubare carte riservate e informazioni magari preziose potrebbe essere tutt’altro che impossibile

Corridoi del tribunale

Lodi, 4 agosto 2016 - C’è un posto nel Tribunale di Lodi dove rubare carte riservate e informazioni magari preziose potrebbe essere tutt’altro che impossibile. Ammassate in ordine sparso, sono tutte a portata di mano. Nei corridoi che portano agli uffici giudiziari, vicino allo sportello del casellario giudiziale (uno degli uffici più frequentati dai cittadini) è possibile trovare, cercare, rovistare e arraffare documenti e persino interi faldoni. L’aspetto preoccupante è che da quella porta, che dovrebbe essere oltrepassata solo dai dipendenti della Procura e del Tribunale, è accessibile senza troppe difficoltà da tutti gli utenti che si aggirano per i piani degli uffici giudiziari di viale Milano.

A quanto pare mancherebbero gli armadi per custodire al sicuro un centinaio di fascicoli dei processi ancora in corso. Una situazione estrema, una delle tante che caratterizzano il Palazzo di giustizia di Lodi. Infatti sempre al piano interrato, negli stessi corridoi, ci sono almeno un paio di stanze che vengono utilizzate come deposito per raccogliere tutto il materiale che negli uffici non viene più utilizzato e dovrebbe essere buttato in discarica. Vecchie stampanti, computer ormai obsoleti, sedie rotte e tavoli. Oltre alla sporcizia, ovviamente. Perché, come segnalato più volte dai dipendenti che ogni giorno lavorano negli uffici, e che sono costretti a convivere con una situazione indecente e carente sotto l’aspetto della pulizia degli ambienti, la situazione è complicata. Nel palazzo di giustizia di viale Milano le criticità legate alla manutenzione sono enormi e da tempo.

Adesso che le competenze sono passate dal Comune direttamente in mano al Ministero, la situazione non è di certo migliorata. Anche perché a decidere come e quando intervenire è una commissione di manutenzione che fa riferimento al Palazzo di giustizia di Milano. Qualche settimana fa, i funzionari della Procura, sono stati costretti a chiamare una ditta di disinfestazione per liberare dai topi le giunzioni delle pareti dell’edificio di viale Milano. In quel caso le spese sono state a carico del Ministero perché si è trattato di un intervento di manutenzione straordinaria.