Da diversi ospedali lombardi, San Matteo compreso, rubavano ricettari e timbri per poi falsificare le richieste con cui si facevano consegnare il farmaco OxyContin, che contiene il principio attivo dell’ossicodone, quindi lo spedivano negli Stati Uniti. L’attività investigativa, iniziata a maggio 2022 e condotta congiuntamente dal Nucleo investigativo carabinieri di Pavia e dal Nucleo carabinieri antisofisticazioni e sanità di Cremona sotto la direzione della Procura pavese, ha portato a individuare otto presunti responsabili della creazione di un’articolata rete di spaccio internazionale della sostanza stupefacente della famiglia degli oppioidi, usata per la gestione del dolore.
I carabinieri hanno analizzato circa 10mila prescrizioni mediche presentate in 55 farmacie, accertando che oltre 500 erano falsificate. Una volta accumulata una considerevole quantità del medicinale, circa mille pastiglie, i trafficanti inviavano un pacco tramite corriere negli Usa, prevalentemente nella zona di Boston. Sono state monitorate 21 spedizioni.
Le pastiglie, intercettate da complici nel luogo di destinazione, venivano poi smerciate al dettaglio sul mercato statunitense. Se si considera che in Italia venivano ottenute gratis in farmacia grazie alle false ricette per poi essere rivendute al dettaglio come stupefacente, si comprende quanto alto fosse il guadagno. Infatti ogni pastiglia da 80 mg. veniva venduta a 80100 dollari. È stata accertata la spedizione di oltre 20mila pastiglie con un ricavato che supera un milione e 600mila dollari e un danno erariale per lo Stato Italiano di oltre 65mila euro.
L’operazione si è conclusa con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre italiani, due sudamericani e un nordafricano residenti nelle province di Pavia e di Rimini. Due delle otto misure non sono però state eseguite a causa dell’irreperibilità delle persone coinvolte. Le ricerche sono in corso.
Manuela Marziani