LUCA PACCHIARINI
Cronaca

Tra orto e laboratori. L’inclusione è in azienda

Il tour dei centri diurni disabili di Lodi e Lodi Vecchio nella sede dell’Erbolario "Lo scopo principale è sottolineare il valore aggiunto delle differenze" .

L’inclusione sociale avviene anche in azienda. Ieri una trentina di persone con disabilità, con i rispettivi educatori ed educatrici delle cooperative sociali Eureka di Lodi e il Centro diurno Lada di Lodi Vecchio hanno fatto visita allo stabilimento dell’Erbolario in viale Milano 74. Un tour in mattinata che ha attraversato tutto il luogo, di grandissima bellezza per via del prato all’inglese ben curato, di una villa antica ottocentesca, degli esterni della fabbrica moderni e degli orti coltivati. Daniela Villa, direttrice e fondatrice dell’azienda Erbolario insieme al marito Franco Bergamaschi nel 1978, ha raccontato: "Siamo consapevoli che l’inclusività sia importante, è qualcosa che abbiamo sempre esplorato e ci appartiene da tempo; con grandissimo piacere facciamo visite, soprattutto questo tipo di visite, in cui speriamo che i ragazzi alla fine del percorso portino a casa qualche ricordo positivo dell’azienda e di quello che facciamo".

Il tour è partito con un rinfresco, si è visto poi l’orto botanico, composto da numerose piante, i cui estratti vanno nel laboratorio. Il laboratorio estrazione è stata poi un’altra tappa, seguito da quello confezionamento; i ragazzi in quest’ultimi hanno anche fatto dei laboratori.

Il luogo è un gioiello nascosto in città anche per la vegetazione: si è all’interno del Parco Adda Sud e, oltre all’orto e a un frutteto di circa un ettaro, vi sono numerosi accorgimenti per il mondo naturale (come una decina di case per api selvatiche, case che non sono fatte per prendere il miele dagli insetti ma semplicemente per assisterli); degno di nota è un pioppo nero di oltre 110 anni, albero monumentale del territorio dalla bellezza impressionante, ex ingresso della cascina.

L’idea di questo tour rientra in un più grande progetto di inclusione sociale, rivolto a coloro che hanno fragilità, ai quali si vuole dare un esempio concreto di unità solidale per una visione costruttiva del loro futuro, con coesione sociale intesa come mettere insieme le differenze. Questa idea di organizzare l’iniziativa arriva da Spi Cgil di Lodi e per questo sindacato si è espressa Vanna Minoia: "Lo scopo principale è di sottolineare il valore aggiunto dato dalle differenze, un modo naturale per prendere coscienza che la diversità arricchisce e non divide".