MARIO BORRA
Cronaca

Sospeso lo sgombero dei migranti: ora la parola al Tar

A Terranova il Tar sospende i provvedimenti comunali dopo il ricorso del gestore contro l’ordinanza comunale. Il 15 settembre decisione nel merito

Alcuni dei richiedenti a Terranova

Terranova dei Passerini (Lodi), 13 agosto 2016 - Lo sgombero, secondo l’effetto dell’ordinanza del sindaco Roberto Depoli, avrebbe dovuto essere operativa dal 4 settembre e invece il ricorso al Tar da parte della società Multiethnic international, che gestisce lo stabile di via San Giacomo, e la successiva decisione di sospenderne gli effetti, ha aperto uno scenario d’attesa. Fiato sospeso, dunque, almeno fino al 15 settembre prossimo quando la sezione milanese del Tribunale amministrativo deciderà nel merito sul ricorso della società che si è opposta al provvedimento del primo cittadino. E dunque la questione dei trenta profughi, ospitati dalla fine di maggio all’interno dell’area di un’ex fabbrica nell’estrema periferia del paese, tra circa un mese sbarcherà nell’aula di un tribunale.

Il braccio di ferro è ormai noto: il Comune ha da subito contrastato l’arrivo dei migranti in un’area privata, sostenendo in prima battuta che la Prefettura non avesse mai avvisato l’ente locale circa l’arrivo dei richiedenti asilo, e successivamente contestando che lo stabile non è a norma (impianto elettrico bisognoso di interventi così come l’impianto fognario) e che la destinazione d’uso non è compatibile con gli indirizzi del piano di governo del territorio (l’area è produttiva e non residenziale).

Una prima ordinanza da parte del funzionario dell’ufficio tecnico e il successivo diktat del sindaco che intimava alla società di lasciare liberi i locali, ha scatenato la reazione della Multiethnic la quale ha chiamato in causa il Tar. Sull’istanza di sgombero, dunque, si arriverà a una decisione nel merito e il Comune è in attesa di una decisione che, ad oggi, nel Lodigiano non ha precedenti. Nei giorni scorsi, Depoli ha diffuso pure un volantino in paese con il quale invitava gli abitanti, più o meno esplicitamente, a non dare soldi, cibo e vestiario ai migranti che dovessero aggirarsi per le vie. Anzi ha caldeggiato l’attivazio e dei carabinieri qualora il fenomeno si accentuasse.