Tavazzano, licenziato: protesta sugli scaffali

Minaccia di lanciarsi alla logistica Stef. "Io, fatto fuori perché chiedevo il rispetto delle regole"

Migration

di Carlo D’Elia

"Ridatemi il mio posto di lavoro". Tensione ieri mattina all’interno del magazzino della Stef di Tavazzano, dove un dipendente, 40enne, egiziano, residente a Lodi, è salito sugli scaffali, a circa dieci metri d’altezza, in segno di protesta e ha minacciato di lanciarsi nel vuoto. A scatenare la disperazione dell’uomo, che ha lavorato per anni nella logistica come operaio, è stata la scelta della cooperativa che lo aveva assunto di licenziarlo per "giusta causa". La situazione ha scatenato enorme agitazione anche tra i dipendenti che ieri mattina erano presenti nello stabilimento specializzato nella custodia e trasporto di prodotti refrigerati e che si trova in via Ettore Majorana, in località Pezzolo, e che hanno assistito alle scene dell’uomo sospendendo per ore l’attività lavorativa. Sul posto sono subito intervenute, allertati dai responsabili della logistica, diverse pattuglie dei carabinieri e dell’Unione di polizia locale nord Lodigiano che hanno evitato ulteriori pericoli e hanno monitorato la situazione anche per evitare blocchi dei camion. La situazione è rientrata poco dopo le 14. "Mi hanno licenziato senza una motivazione valida - si è sfogato in un video pubblicato sul suo profilo Facebook il dipendente Mohamed Elkotop, che è anche delegato della sigla sindacale Sgb (Sindacato generale di base, ndr) -. Sono stato fatto fuori solo perché in questi mesi ho continuato a chiedere di rispettare le regole della sicurezza nello stabilimento soprattutto da quando è scoppiata la pandemia coronavirus. Negli ultimi tre anni, come rappresentate sindacale, ho presentato tre esposti alla Finanza e all’Ispettore del lavoro per chiedere un intervento su quello che sta accadendo nel capannone Stef. Nessuno però si è mai interessato. Anzi, ora ho perso il posto di lavoro".

L’uomo ha effettuato una diretta sui social per informare gli altri lavoratori di cosa stesse accadendo nel grande capannone. La sigla sindacale Sgb è determinata a sostenere la battaglia dell’operaio e nei prossimi giorni porterà davanti al giudice il licenziamento. Tra le motivazioni che avrebbero portato al licenziamento "assenze ingiustificate per legge 104". "Le contestazioni mosse nei confronti del nostro delegato sono secondo noi inopportune e fuori da ogni logica - dice Aldino Pignataro, delegato Sgb Lombardia -. Siamo dalla parte del lavoratore, che è anche un nostro delegato. Partiremo a breve con lo stato d’agitazione all’interno degli stabilimento Stef. Poi passeremo alle vie legali, impugnando il licenziamento. Per noi è una situazione grave che dovrebbe essere valutata meglio dalle parti coinvolte".