Tangenziale, controlli della Dia

Casalpusterlengo, per prevenire tentativi di infiltrazione mafiosa nel cantiere. Sotto la lente 40 operai e 19 ditte

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di Mario Borra

La Dia nel cantiere della tangenziale alla via Emilia a Casalpusterlengo. Nei giorni scorsi, su disposizione della Prefettura di Lodi, guidata da Giuseppe Montella, una task force composta dalla Direzione investigativa antimafia (Dia) di Milano, dalla Questura di Lodi, dai Comandi provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza e dell’Ispettorato territoriale del Lavoro ha effettuato un blitz all’interno dell’area di intervento della variante da otto chilometri che sta per nascere tra Zorlesco e Casale. Il controllo rientra nelle prerogative del Prefetto ed è finalizzato "a prevenire tentativi di infiltrazione mafiosa", come è stato ribadito ieri dagli uffici di corso Umberto a Lodi.

Già lo scorso 30 settembre Prefetto, Anas, committente di lavori, società Aleadri di Bari, a cui sono in capo le opere, e sindacati, avevano sottoscritto un protocollo d’intesa, una sorta di “patto di legalità“ in riferimento all’opera in corso finanziata per oltre 106 milioni di euro. Nel corso della verifica di alcuni giorni fa, sono stati controllate le schede dei nominativi di diversi lavoratori, i mezzi impiegati dalle ditte affidatarie dell’appalto, i contratti di fornitura e gli eventuali subappalti. In totale, sono finiti nel focus della task force ben 40 operai e 19 imprese. La Prefettura ha fatto sapere che il cantiere sarà oggetto di ulteriori approfondimenti, anche alla luce della relazione che verrà redatta entro 30 giorni dalla attività ispettiva. I dati acquisiti confluiranno nella banca dati dell’Osservatorio centrale degli appalti pubblici della Dia.