
"Il negozio è pieno, abbiamo un flusso inaspettato. Siamo tornati al pre Covid, abbiamo ritrovato molti clienti. Siamo molto felici". Ieri mattina, pur essendo un venerdì, a due giorni dal Natale “L’Erbolario“ di corso Roma era affollato, ma i clienti hanno atteso con curiosità mentre la titolare Giulia Salvaderi e le dipendenti posavano per una foto di gruppo benaugurale.
"Siamo in 9, comprese le giovani assunte a novembre solo per le feste – spiega Salvaderi – Le abbiamo preparate, facendo conoscere loro prodotti e valori aziendali, e sono state bravissime".
"Tutti gli anni le vendite natalizie sono diverse, dipende da come cadono le festività – spiega Arnaldo De Franceschi, che vende abbigliamento in corso Vittorio Emanuele accanto al papà Mario, 82 anni – Quest’anno vigilia e Natale sono di sabato e domenica: se fossero stati a inizio settimana, nel weekend avremmo registrato un’affluenza maggiore in cerca di regali. Comunque abbiamo i nostri clienti abituali". Non manca la nota polemica: "Quest’anno il Comune non ci ha dato l’incombenza delle luminarie e va bene. Il problema è l’arredo urbano: ci sono 8 tipi di vasi e di cestini diversi. Inoltre nessuna Amministrazione ha mai fatto niente per i parcheggi: semplicemente non si trovano. Anche il Distretto del commercio non ha portato frutti: noi siamo disposti alle aperture serali ma non i grandi marchi o chi è da solo". "Sono anni strani per le librerie – spiega Michela Sfondrini di Sommaruga – Nel 2020 abbiamo lavorato nonostante il Covid, mentre altri hanno chiuso. Il 2022 non è un anno florido: i lettori fanno spese ben ponderate, sacrificando qualche libro".
Laura De Benedetti