Sindaci si avvicina l’ora del “risiko”. Ventisette i posti in ballottaggio

Col fiato sospeso chi punta al terzo mandato, molte rinunce e qualche ritorno

Sindaci si avvicina l’ora del “risiko”. Ventisette i posti in ballottaggio

Sindaci si avvicina l’ora del “risiko”. Ventisette i posti in ballottaggio

C’è chi aspetta, chi prega, chi non ce la fa più e chi, invece, c’è ancora. Sono i 27 sindaci del Cremasco che vedranno, il prossimo 8 e 9 giugno, i loro concittadini andare a votare per scegliere chi li dovrà amministrare per i prossimi cinque anni. Lo stress più forte lo patiscono i tre sindaci dei comuni con più di 5000 abitanti che pendono dalle labbra dei parlamentari romani per sapere se potranno candidarsi per un terzo mandato o saranno pensionati. Quello più interessato è Gianni Rossoni, sindaco dio Offanengo, 7000 abitanti che si è già detto disposto a fare il tris. Anche il sindaco di Soresina, Diego Vairani è interessato al terzo mandato, anche se per il momento si dimostra tiepido. Chi invece pare rientrare nel novero del tre è Pietro Fiori che fino a poco tempo fa non ne voleva più sapere, mentre negli ultimi giorni si è detto possibilista.

Se passiamo alla fascia dei comuni con meno di cinquemila abitanti, la stragrande maggioranza, abbiamo opinioni variegate. C’è chi dice no alla nuova corsa, come il primo cittadino di Ricengo, Feruccio Romanenghi ("Avanti un altro"), o Attilio Polla ("Non ci penso proprio") di Romanengo, o Adelio Valerani di Camisano o Aldo Casorati di Casaletto Ceredano (Vado in pensione. Chi si propone per un terzo mandato, con varie sfaccettature, come Luca Guerini ("Sono pronto"), di Ripalta Guerina; Alessandro Pandini ("La mia disponibilità c’è"), di Montodine; Antonio Grassi ("Vorrei tornare a fare lo scrittore, ma se proprio me lo chiedono…"), di Casale Cremasco; Mirko Signoroni, obbligato dalla presidenza della Provincia a candidarsi e a vincere a Dovera; Giuseppe Lupo Stanghellini ("Ci sto pensando")ì, di Monte Cremasco; Aries Bonazza, il più votato in percentuale tra i sindaci eletti nel cremasco nel 2019 ("Perché no?"), di Ripalta Cremasca; Gianluca Savoldi ("Ho dato la mia disponibilità"), di Moscazzano.

Poi ci sono quelli per il bis, come il sindaco di Agnadello Stefano Samarati ("Eccomi"), quello di Sergnano Angelo Scarpelli ("Non c’è ancora nulla di ufficiale"), quello di Castel Gabbiano, Giorgio Sonzogni, quello di Ripalta Arpina, Marco Ginelli, quello di Bagnolo Cremasco, Paolo Aiolfi, che sembra orientato più sul no che sul bis, quello di Capralba, Damiano Cattaneo, già dato in corsa, quella di Casaletto Vaprio, Ilaria Dioli che non parla ancora o quello di Chieve, Davide Bettinelli, che aspetta la ricandidatura. Infine ci sono i ritorni, come il sindaco di Torlino Vimercati Giuseppe Figoni, già sindaco in passato, oggi vice sindaco, che torna alla carica per il posto di primo cittadino e che guarda con favore alla legge Sindaco per sempre, fatta su misura per lui.

Pier Giorgio Ruggeri