Shoah, musica e tecnologia per la Memoria

Due immagini uguali da abbinare. Le foto da accoppiare sono quelle di bambini deportati dai nazifascisti sopravvissuti all’Olocausto, di cui ascoltare la storia grazie a qr code stampati sull’altro lato delle immagini. Si chiama Memory wearing, perché "la Memoria della Shoah è come una seconda pelle da tenere sempre addosso", spiegano i liceali di 5ª A di Scienze umane e dell’Economico sociale del Giovanni Bertacchi di Lecco che lo hanno ideato.

Gli studenti lecchesi per il loro lavoro, scaturito da una visita a Roma al museo della Shoah e dall’incontro con un ex bambino superstite dei lager, venerdì, in occasione della Giornata della Memoria, insieme alla loro preside Stefania Perego, sono stati ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che li ha premiati per la pluralità delle testimonianze proposte e per l’uso di linguaggi coinvolgenti e originali".

I liceali hanno anche composto una brano rap: "Spero che la storia abbia fatto scuola, che non sia rimasta più alcuna scoria, – è l’ultima barra della canzone -, ma è ancora presto per cantare vittoria". Perché l’unica arma contro la Shoah è la Memoria, quella con M maiuscola. Daniele De Salvo