
Operazioni di pulizia dell’area degradata
Lodi, 21 dicembre 2018 - “La città degli invisibili” è stata sgomberata. L’enorme accampamento all’aperto sotto il ponte della tangenziale di Lodi non esiste più. Le baracche, non lontane dall’Adda, che sorgevano sotto l’asfalto dove scorrono Tir e auto, e realizzate con materassi, cartoni, legni e coperte, sono state distrutte. Lungo la balconata poi non ci sono più scarpe, pentole, biciclette e sacchi. Il blitz delle forze dell’ordine è scattato ieri alle 8. Un intervento, previsto da tempo, che è durato oltre tre ore. Ad autorizzarlo è stato il questore di Lodi Giovanni Di Teodoro. Decisiva è stata la riunione del Comitato ordine e sicurezza che pochi giorni fa in prefettura ha decretato l’intervento nella baraccopoli.
Oltre 60 persone tra polizia, guardia di finanza, carabinieri, polizia locale e vigili del fuoco, accompagnati da diverse camionette antisommossa, sono intervenuti per liberare l’area dai senzatetto. Nessuno dei 12 ‘residenti’ ieri presenti ha opposto resistenza. Al momento dello sgombero non c’erano italiani. L’area era popolata soprattutto da ragazzi africani (Nigeria, Togo e Costa d’Avorio) e in parte originari del Bangladesh, tra i 20 e i 40 anni. Hanno storie e percorsi di vita differenti, ma moltissimi sono accomunati da una caratteristica: non hanno i documenti in regola. Per questo ieri sono stati portati in Questura a Lodi per gli accertamenti del caso. Qualcuno resterà in Italia (si cercherà di farli accedere al nuovo dormitorio Caritas di via Bastioni che da martedì ha aggiunto 16 posti letto), espulsi invece un bengalese con precedenti per furto, un nigeriano che ne aveva per spaccio e un ivoriano. Denunciato invece un 20enne ivoriano con documenti falsi.
A ripulire il sottopassaggio sono stati poi gli operatori ecologici di Astem, che oltre a eliminare le strutture di fortuna hanno portato tutto in discarica. Durante il controllo gli agenti di polizia hanno scoperto la presenza di piccoli fornelletti e fuochi ancora accesi utilizzati dai senzatetto per scaldarsi. Sull’area, che esiste da oltre un anno, si tratta del primo intervento di sgombero. “Una città” cresciuta, mese dopo mese, in maniera incontrollata e dove le condizioni di vita erano terribili. A settembre erano una cinquantina i senzatetto accampati sulle passerelle del ponte della tangenziale. Avevano costruito giacigli di fortuna dentro baracche e tende per ripararsi dal freddo. Fli operatori Caritas erano intervenuti più volte per dare una mano agli ospiti, pulendo più volte l’area, diventata una discarica a cielo aperto.