
Palazzine Finman
Borghetto Lodigiano, 21 novembre 2016 - «È dal 2012 che stiamo cercando di mettere a posto le cose ed ora è arrivata la svolta: la sindaca (Giovanna Gargioni, ndr) nei giorni scorsi ha convocato singoli residenti dicendosi disponibile ad aiutarci negli aspetti burocratici per costituire una cooperativa allo scopo di acquistare le palazzine A e C del fallimento Finman (la B rientra in un progetto da 1,2 milioni di Comune e Regione per ricavarne la nuova caserma dei carabinieri e 12 appartamenti per le forze dell’ordine, ndr), che verranno messe all’asta in blocco al prezzo di circa 560 mila euro ciascuna. Ora chiediamo che convochi un tavolo di confronto tutti insieme per discutere i dettagli». Hamid Abdelal è uno dei residenti dei tre immobili di via IV Novembre a Borghetto Lodigiano, aiutati dall’Unione Inquilini, guidata da Enrico Bosani, a cercare una via d’uscita dopo l’arrivo delle prime ordinanze di sgombero. «Vogliamo capire il prezzo di ogni singolo appartamento (le metrature sono diverse, ndr), anche se la media dovrebbe essere di 24 mila euro per alloggio, più circa 10 mila euro ad unità (52, 26 per i due edifici) per sistemare le parti comuni, più circa 3-4 mila euro per chi vuole il box - aggiunge -. E, per le parti comuni, vorremmo trovare noi un’impresa per abbassare i costi».
«Siamo contenti perché adesso ci viene data una mano per acquistare la nostra casa - rimarca Issa Elsayed -. Io vivo nella palazzina B, destinata a caserma, e dovrò spostarmi, con la mia famiglia composta da cinque persone. Chi è davvero abusivo sta cominciando ad andarsene; noi siamo 26 famiglie già pronte ad acquistare tramite la cooperativa; alcuni intendono unire due appartamenti più piccoli; ne restano 22 liberi. Ma non possiamo versare i soldi nella cooperativa prima dell’asta perché la banca ci garantisce il mutuo solo quando saremo intestatari dell’immobile». «Sono tutte persone che hanno dimostrato serietà e pazienza, che avevano ricevuto contratti, anche se poi Finman non li aveva registrati e la residenza: solo una decina se ne devono andare via - afferma Bosani -; per gli altri siamo riusciti ad ottenere una proroga degli sfratti fino a primavera.
Ora però hanno bisogno dal Comune un conto economico dettagliato da presentare in banca: in questi ultimi 100 metri evitiamo inciampi. I pagamenti arretrati della Tari? La sindaca ha i mezzi di ottenerli con ingiunzioni e pignoramenti, non c’entra con questa vicenda». «Se l’amministrazione ci avesse dato una mano sin dall’inizio non sarebbero arrivati i veri abusivi, che hanno iniziato a danneggiare le parti comuni e a creare problemi - conclude Mohamed Gad -. Bisogna distinguere tra chi rispetta le regole e chi no, non tra chi è italiano o straniero».