
Le operazioni degli agenti di polizia penitenziaria sono state svolte all’inizio di questa settimana e il 5 maggio
Lodi, 15 maggio 2025 – Trentuno capsule di sostanze stupefacenti, di tipo Lsd e Mdma, per un peso complessivo di 30 grammi sono stati rinvenuti lunedì dagli agenti di polizia penitenziaria nel carcere di Lodi. Immediata è stata la comunicazione di notizia di reato alla Procura di Lodi nei confronti di due detenuti marocchini che l’avevano abilmente occultata nella loro cella. A dare la notizia è stato ieri il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, per voce del segretario regionale per la Lombardia, Alfonso Greco.
Operazione straordinaria
“Anche martedì e il 5 maggio, a seguito di una perquisizione straordinaria con l’ausilio del nucleo regionale cinofili della polizia penitenziaria era stata rinvenuta una modica quantità di hashish – aggiunge il sindacalista –. Esprimiamo piena soddisfazione per l’operato investigativo e operativo del personale di polizia penitenziaria di Lodi, che nonostante le criticità strutturali e la carenza di personale continua a garantire ordine e sicurezza con dedizione e straordinarie capacità professionali”.
Fenomeno preoccupante
Gli operatori coinvolti parlano di operazione “lodevolmente coordinata”. Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria, sottolinea come “i tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti e di telefonini negli istituti di pena siano un fenomeno sempre più in crescita a livello nazionale. L’operazione è la testimonianza della professionalità della polizia penitenziaria. Si deve fare di più per dotare la polizia penitenziaria degli strumenti tecnologici utili a contrastare l’indebito tentativo di introdurre droga e telefonini in carcere, anche potenziando formazione ed aggiornamento professionale dei poliziotti”.
Tossicodipendenti dietro le sbarre
Il leader nazionale del sindacato evidenzia che, come si rileva dalla Relazione Annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze 2024 (dati raccolti nel 2023) del Dipartimento per le politiche antidroga (DPA) della Presidenza del Consiglio dei Ministri “le persone tossicodipendenti entrate in carcere nel 2023 sono state 15.492, pari al 38% degli ingressi totali (40.661).
Il dato regionale
A livello regionale, questo valore scende sotto il 20% negli istituti penitenziari delle regioni Friuli-Venezia Giulia, Calabria e nella provincia di Trento ed è superiore al 50% negli istituti della regione Lombardia e della provincia di Bolzano. Rispetto al totale delle persone straniere entrate in carcere, più di un terzo (34%) è tossicodipendente, contro il 41% dell’incidenza registrata tra le persone di nazionalità italiana, entrambe in diminuzione rispetto all’anno precedente”.