
Si chiama “Proposta culturale”. È una nuova associazione costituita nel Lodigiano (e presentata ufficialmente ieri mattina al Caffè Letterario), che intende sfruttare potenzialità del territorio per un rilancio turistico e occupazionale. Il ruolo di presidente è stato assunto dall’avvocato Marco Parini e gli altri soci costituenti sono Maurizio Clarizia, Giorgio Granati, Sandro De Palma, Ferruccio Pallavera, Alberto Prina, Mario Quadraroli, Silvia Salvaderi e Corrado Sancilio. "Le potenzialità del Lodigiano – sostengono – non sono mai state sfruttate nella loro interezza. Abbiamo 150 palazzi, castelli, chiese ed edifici monumentali (alcuni ricchi di pregevoli opere d’arte), 40 musei piccoli e grandi, la dorsale del Po riconosciuta recentemente patrimonio dell’Unesco, la collina di San Colombano, il Parco dell’Adda (con la lanca di Soltarico vincolata a livello europeo), la fittissima rete delle piste ciclabili, la Via Francigena e il guado di Sigerico sulle rive del Po, oltre a 20 santuari, 100 tra ristoranti, trattorie e osterie (di cui non esiste una guida con numeri di telefono e menù) e, tra non molto, la conclusione del cantiere della Lodi sotterranea, che permetterà di esplorare angoli di una città murata lombarda finora e sconosciuta".
"Dobbiamo sfruttare – aggiungono – la vicinanza con l’area metropolitana di Milano, che conta 5 milioni di abitanti (la metà della Svizzera). L’intero territorio, se iniziasse a interagire in un grandioso progetto turistico, potrebbe fornire un altissimo numero di posti di lavoro a persone di tutte le età, riconvertendo anche cascine abbandonate in moderni bed and breakfast. Occorre essere consapevoli che non è possibile proseguire sulla strada intrapresa, nella quale l’unico sviluppo del territorio è costituito dalla riconversione dei campi coltivati in immensi capannoni della logistica". T.T.