Quasi 1.250 sfratti autorizzati dal tribunale alla fine dello scorso anno e 678 domande presentate da famiglie che vorrebbero avere un alloggio popolare. Dati allarmanti che raccontano le difficoltà di molte persone di fronte al bisogno di un’abitazione. Per fronteggiare l’emergenza, il Comune di Pavia, il tribunale III Sezione Civile, l’Aler, l’Ordine degli avvocati della provincia di Pavia e l’Ordine degli assistenti sociali della Regione Lombardia hanno sottoscritto un protocollo d’intesa. "Attraverso questo accordo facciamo rete - ha spiegato l’assessore ai servizi sociali Anna Zucconi - si punta da un lato alla presa in carico delle fragilità, accompagnando le famiglie in difficoltà, ma anche a salvaguardare il proprietario che ha il diritto di tornare in possesso del proprio immobile. L’obiettivo è quindi creare una rete per uno scambio di comunicazioni e informazioni e di provvedere alla formazione degli operatori per evitare le esecuzioni forzate". Da qualche tempo le fasce più deboli della popolazione si stanno impoverendo e questo crea gravi condizioni di fragilità sociale. "Occorre un intervento immediato - aggiunge l’assessore - in modo da evitare che i casi più gravi siano sempre più numerosi". Ogni ente avrà un compito specifico in modo che si trovi una soluzione prima che si arrivi allo sfratto esecutivo con lo sgombero effettuato dalle forze dell’ordine. "La maggior parte delle persone sfrattate non ha un supporto legale – ha detto Simona Caterbi, presidente della terza sezione civile del tribunale". Non mancheranno corsi di formazione per gli avvocati e si cercherà di garantire i diritti dei proprietari e quelli degli inquilini che devono avere una casa. Tra giugno e settembre sono stati 22 gli appartamenti popolari assegnati e altri 25 saranno consegnati a dicembre. M.M.
CronacaSfratti autorizzati a quota 1.250 a Pavia: 678 domande di case popolari