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La questione del trasferimento degli studenti dell’istituto per ragionieri Calamandrei da Codogno a Casalpusterlengo, a causa dell’avvio del cantiere di adeguamento sismico ed efficientamento energetico finanziato con fondi Pnrr (cinque milioni e 100 mila euro), sta tenendo banco in questi giorni in forza del fatto che il Comune di Codogno non è stato coinvolto nel processo decisionale relativo al trasloco, assunto dalla Provincia di Lodi, proprietaria dell’immobile scolastico. In questi giorni è previsto un confronto tra ente provinciale ed amministrazione municipale codognese per fare il punto in vista della data fissata per lo spostamento dell’attività didattica, l’ 8 gennaio prossimo, presso la casa del giovane di via Battisti a Casalpusterlengo.
La Provincia ha chiesto il faccia a faccia per domani alle 19, ma l’esecutivo è impegnato nella seduta di Consiglio comunale ed aveva proposto oggi per aprire un tavolo di confronto. In ballo ci sono circa trecento persone tra alunni e personale scolastico e il cantiere dovrebbe durare circa due anni, salvo imprevisti. Il sindaco Francesco Passerini ha saputo del trasloco alcuni giorni fa dopo essere stato informato dalla dirigente scolastica, Antonia Rizzi. Il primo cittadino non ha nascosto fin da subito preoccupazione e disappunto dovendo anche, suo malgrado, cercare di rispondere alle tantissime sollecitazioni che arrivano da più parti, genitori soprattutto, che chiedevano rassicurazioni in merito a diverse problematiche.
Il nodo dei trasporti è sicuramente una delle questioni che sta più a cuore l’amministrazione comunale ma il rischio, secondo il Comune, è che la scuola possa, in qualche modo, perdere appeal in un contesto di orientamento scolastico. Le soluzioni alternative restando a Codogno c’erano? Nessuno lo dice apertamente, ma l’oratorio di Codogno, di via Cabrini, che già in passato aveva ospitato il plesso elementare Anna Vertua Gentile chiuso per cantiere, avrebbe potuto essere preso in considerazione. Perchè allora non è stato fatto? Dal Comune si fa notare che era stata sollecitata una presa in carico del problema già dall’estate, ma fino ad una settimana fa nessuno aveva avvisato il Comune del cantiere imminente.