Maestri del riciclo a Lodi: dai rifiuti abbandonati nasce un prodotto ecologico

Gli ideatori: "È un ottimo modo per favorire il riciclo e realizzare qualcosa all’avanguardia"

Enrico Rosolescu con Elena Baggi

Enrico Rosolescu con Elena Baggi

Lodi, 15 aprile 2018 - L'arte del riciclo. Dai rifiuti abbandonati dagli incivili sulle rive dell’Adda può nascere un prodotto ecologico per restaurare mobili, lampade e rivestire interni e travi. Il progetto ideato dall’ingegnere elettromeccanico Enrico Rosulescu, romeno di 50 anni, residente in Italia da quasi 20 anni, ha come simbolo la farfalla e - non a caso - si chiama Papillon (che in francese significa proprio farfalla). Con lui collabora Elena Baggi, e insieme cercano di raccogliere in giro per la città più materiale possibile con l’obiettivo di portarlo in laboratorio e iniziare l’iter di trasformazione del prodotto. I due, almeno una volta alla settimana, quasi sempre di lunedì, si aggirano sul Lungoadda per ripulire le rive da cartacce e bottiglie di plastica e vetro. "La nostra iniziativa nasce come conseguenza d’una necessità dei nostri tempi: vivere in una città meno inquinata e sempre più pulita - spiegano Enrico Rosulescu ed Elena Baggi -. Per questo abbiamo pensato di creare prodotti al 100% ecologici attraverso la raccolta della carta che troviamo in riva all’Adda. È un ottimo modo per favorire il riciclo e realizzare qualcosa all’avanguardia".

La soluzione è innovativa e il processo molto semplice. La carta e il cartone che vengono raccolti per strada devono essere prima tritati e poi lavorati con un liquido acquoso che contiene almeno il 20% di candeggina. La soluzione deve restare ‘a riposo’ per almeno due settimane prima di poter essere utilizzata. Alla fine di questo processo chimico di macerazione, la fibra di cellulosa che viene estratta bisogna combinarla con il glutine, la gelatina di riso e la colla ossea in proporzioni ben definite. La pasta che viene creata è pronta all’uso e in grado di essere utilizzata per sistemare tavolini e armadi rovinati, rivestire bottiglie che poi possono essere trasformate in lampade, ma soprattutto il nuovo materiale è utile per rivestire interni e travi con prezzi modici e nel pieno rispetto dell’ambiente. "Non interveniamo in alcun modo nel processo di raccolta della carta e dei rifiuti di vetro – aggiunge Rosulescu –. Il nostro obiettivo è eliminare ciò che rimane virtualmente inosservato dagli operatori ecologici sulle rive del fiume e nei cespugli. Inoltre, non abbiamo un consumo eccessivo di energia nel processo di produzione". La pasta di cellulosa che viene creata alla fine del lavoro potrà essere utilizzata anche per la realizzazione di travi a vista e mattoni. Un altro punto a favore del progetto Papillon è anche la riduzione così del consumo di materiale legnoso. "Si tratta di un prodotto ignifugo, ecologico, idrorepellente e biodegradabile - sottolinea l’ingegnere Rosulescu -. Insomma, un materiale davvero innovativo e che rispetta l’ambiente".