Una donna di 88 anni ricoverata alla Rsa San Giorgio a breve non avrà più i soldi necessari per pagare la retta di degenza. E’ quando sottolinea il sindacato Fisi che invoca l’intervento del Comune perchè arrivi in aiuto della donna facendo leva su una norma di legge che prevede l’intervento dell’ente pubblico in caso di necessità. "La retta pesa per 1.570 euro al mese e, fino a questo momento, la degente ha potuto onorare il pagamento della retta con gli 830 euro di pensione e i soldi che aveva tra i risparmi – spiega il sindacalista Gianfranco Bignamini –. Ora quei soldi sono finiti e, nonostante le verrà riconosciuto un contributo in più di 570 euro per l’aggravamento delle sue condizioni cliniche, mancano ancora 170 euro. Dal prossimo mese di luglio, i famigliari potrebbero non essere più grado di garantire l’intera quota. Cosa succederà? Io ho già contattato gli assessori di riferimento e gli uffici. Vorrei delle risposte in merito, altrimenti sono pronto a protestare anche in maniera clamorosa". Il Comune ha replicato. "Quando viene fatta richiesta di compartecipazione ai servizi sociali si chiedono documenti e si fanno analisi tecniche – spiega l’assessore Raffaella Novati –. Se è stato detto no, significa che la degente non ne ha diritto". M.B.
CronacaRetta in Rsa troppo cara: sos per 88enne