Regole per le mozioni: "Giunta smascherata"

La capogruppo di Codogno Insieme 2.0 denuncia una presunta limitazione del diritto di presentare mozioni da parte della maggioranza in Consiglio comunale, sottolineando che il regolamento non prevede un numero minimo di firmatari.

"Non abbiamo mai cambiato il regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale così come siamo stati accusati di aver fatto nel 2012; non c’è alcun riferimento alla necessità di prevedere un minimo di firme di consiglieri per presentare una mozione. Siamo stati tacciati di disonestà intellettuale, ma da anni il regolamento è quello attuale e da sempre è stato applicato senza chiedere numeri minimi. In questi mesi, invece, a noi che abbiamo un solo rappresentante in assise consiliare, sono stati messi paletti dicendo che il numero minimo per presentare mozioni prima era quattro, poi tre e quindi due. Di fatto ci è stato impedito di fare la nostra parte di minoranza, sollevare questioni che riguardano i cittadini". È stato durissimo ieri il commento della capogruppo della lista civica Codogno Insieme 2.0, Rosanna Montani su quella che chiama "deriva democratica". Ieri, con i componenti della compagine, Giusi Dossena, Edmondo Monticelli e Roberto Nalbone, ha fatto il punto della situazione svelando anche novità per certi versi clamorose. "Dopo mesi di discussioni e nonostante il Prefetto, interpellato dal nostro gruppo, si sia espresso più volte in maniera inequivocabile sul diritto di ogni consigliere di presentare istanze e mozioni, solo alcuni giorni fa, il presidente del Consiglio comunale Enrico Sansotera, leghista, ha ammesso le mozioni della nostra lista civica nonostante abbiano un solo firmatario. Abbiamo così smascherato la maggioranza mentre il mio diritto è stato calpestato per mesi". M.B.