
Luigi Simonazzi esperto di Coldiretti
Ospedaletto (Lodi), 9 febbraio 2015 - Maxi polo logistico, Coldiretti chiede sia realizzato su un’area dismessa. Il progetto del polo logistico che la francese Fm Logistic vorrebbe costruire nel comune di Ospedaletto continua a far discutere. Il sito sorgerebbe in un ampio spazio agricolo privato tra il locale casello dell’autostrada A1 Milano Napoli e la già presente logistica Chiapparoli, a destra della provinciale tra Ospedaletto e Livraga. La parola finale, dopo le autorizzazioni del caso, sarà del privato che dovrà decidere se vendere o meno. Lucia Mizzi, sindaco ospedalettese, spiega «siamo favorevoli dato non sono previsti espropri e l’opera porterebbe nuovi posti di lavoro a impatto minimo, trattandosi di un’area lontano dal centro abitato-e ancora-. Abbiamo avuto incontri con la ditta, che ha scelto il nostro comune benché la Provincia le avesse proposto altre aree dismesse, stiamo a vedere».
L’altra possibile località candidata, sempre per la presenza di una barriera autostradale, era Guardamiglio, il cui sindaco Elia Bergamaschi ha a sua volta confermato «sarei lusingato se il progetto ci riguardasse». L’affondo però arriva da Luigi Simonazzi, responsabile Economia e Territorio della Coldiretti «ho saputo dell’iniziativa, partecipando alla commissione espropri della Provincia di Lodi di cui sono membro e nella quale si è stabilito di lasciare invariato l’indennizzo corrisposto ai privati dalle pubbliche amministrazioni in caso di esproprio, oggi pari a 6 euro al metro quadrato- ma osserva- Ho chiesto rimanesse tale perché è vero che le proprietà si stanno svalutando, ma le terre per le aziende significano futuro».
Nel caso di Ospedaletto, però, è il privato che dovrà decidere se vendere o meno, quindi non è previsto nessun esproprio. «Ci sarebbe un cambio di destinazione d’uso e se vendendo terreno agricolo si prende 50mila euro a ettaro (10mila metri quadrati), quando l’area diventa edificabile si può chiedere fino a 12 euro, ciò vuol dire che i 200mila metri di Ospedaletto valgono 2 milioni e mezzo di euro - dettaglia Simonazzi -. Spero però che la coscienza abbia la meglio sul desiderio di guadagno dato che, tra opere annesse, come le strade che collegheranno le vicine tratte alla logistica, in tutto si perderebbero 400mila metri di suolo agricolo».
Per Simonazzi «le pubbliche amministrazioni dovrebbero evitare disastri ambientali e la perdita di identità del territorio e sapere che, al di là dei pochi mesi della realizzazione, a progetto ultimato l’occupazione sarebbe minima, vi lavorerebbero nel sito poco meno di 40 persone, tra receptionist e spedizione (i mulettisti in queste strutture non servono più perché ci sono carrelli elevatori automatici a pista magnetica che lavorano senza l’uomo)». «In compenso, benché spostato di qualche centinaia di metri, aumenterebbe di molto il traffico. Forse così si pensa di trovare i soldi per la sospirata tangenziale locale, ma l’inquinamento sarà comunque amplificato».
Coldiretti incalza «in zona abbiamo già altre logistiche e sono tutte realtà non sostenibili che Milano non vuole più, non capisco perché dobbiamo sobbarcarcele noi compromettendo l’agricoltura e quando invece in provincia ci sono diverse aree dismesse da sfruttare come l’area ex Gulf a Bertonico, la Polenghi di Lodi, il mangimificio di Massalengo o l’Akzo Nobel di Fombio». «Tra l’altro quest’ultimo spazio di 280mila metri quadrati sarebbe stato offerto a un milione di euro soltanto, perché da bonificare. Ma la francese forse preferisce non avere problemi. Vincono sempre il tempo e i soldi, ma si deve smettere di depredare le campagne a favore di lastre d’asfalto».