Polizze assicurative agricole. Da Roma ecco i sostegni arretrati

Il Ministro dell'Agricoltura ha annunciato uno stanziamento per coprire il 55-60% delle spese assicurative relative ai danni da eventi meteo avversi per gli anni 2022 e 2023. Una riforma è necessaria per garantire certezze sui contributi e tempistiche di erogazione.

Polizze assicurative agricole. Da Roma ecco i sostegni arretrati

Polizze assicurative agricole. Da Roma ecco i sostegni arretrati

Sono in arrivo le risorse governative per il sostegno alla copertura delle spese assicurative relative agli anni 2022 e 2023 per danni da eventi meteo avversi. A confermarlo è stato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (MASAF), Francesco Lollobrigida, in occasione dell’Assemblea nazionale di Confagricoltura del 12 dicembre scorso. "Tiriamo un sospiro di sollievo - commenta il presidente di Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza, Francesco Pacchiarini -. Gli agricoltori si sono assicurati sulla base di un preciso livello di sostegno indicato dal Piano nazionale per la mitigazione del rischio, ma temevamo l’insufficienza di fondi per far fronte ai costi in crescita delle polizze. Dopo le sollecitazioni della nostra organizzazione, il ministro ha comunicato la previsione di uno stanziamento a copertura del 55/60% delle spese per le polizze del 2022 e del 63% dei costi del 2023: contributi essenziali per le nostre aziende che affrontano i drammatici effetti del cambiamento climatico, aumentando di anno in anno l’estensione delle superfici assicurate, con il relativo impegno economico". I timori di Confagricoltura erano stati originati dal decreto del MASAF n. 643065 del 21 novembre 2023, contenente una dotazione finanziaria per l’erogazione di un contributo pubblico pari solo al 40% della spesa per le polizze agevolate sottoscritte nel 2023. In base alle comunicazioni del ministro, le risorse saranno invece incrementate fino al 63%.

"Senza sostegni adeguati, la prospettiva concreta è che gli imprenditori rinuncino a stipulare le polizze e che l’intero sistema assicurativo imploda. Abbiamo scongiurato questo pericolo - conclude Pacchiarini - ma è fondamentale procedere quanto prima a una riforma in materia di indennizzo dei danni provocati da calamità naturali. La normativa risale agli inizi degli anni 2000, ma oggi lo scenario è profondamente cambiato. Considerando l’imprevedibilità, la gravità e la sempre maggior frequenza degli eventi meteorologici estremi che colpiscono i nostri territori, la richiesta di polizze è destinata a crescere ed è necessario dare certezze sui contributi a disposizione e sulle tempistiche di erogazione affinché gli strumenti assicurativi siano realmente efficaci e garantiscano la continuità operativa delle aziende".

T.T.