Più balzelli, meno servizi. Il Comune cerca fondi

Santo Stefano Lodigiano, pesa il caso dell’eredità da restituire (500mila euro). Critiche dalla minoranza: andavano mantenute almeno le tre fasce irpef.

Più balzelli, meno servizi. Il Comune cerca fondi

Più balzelli, meno servizi. Il Comune cerca fondi

Bilancio approvato con poche risorse a disposizione per il comune anche alla luce dell’obbligo di pagamento di poco meno di 500 mila euro (su 737 mila euro totali) alle eredi Ghiringhelli dopo la sentenza dell’estate del 2023 del tribunale civile che imponeva la restituzione di soldi contanti, alcuni terreni e il controvalore di altri beni, frutto dell’eredità di Maria Luisa Grazia Ghiringhelli, la ottantasettenne scomparsa nel 2018 il cui lascito all’ente pubblico, secondo la sentenza della sezione penale della corte d’Appello, era conseguenza di un testamento olografo "pilotato" per il quale è stato condannato a due anni, pena sospesa, l’ex sindaco Massimiliano Lodigiani.

I due gruppi di minoranza non hanno risparmiato critiche all’operato della maggioranza del sindaco Marinella Testolina anche dopo il no al loro emendamento che chiedeva, di fronte all’applicazione dell’aliquota unica dell’Irpef allo 0.8 per cento, di mantenere le tre fasce ma con aliquote differenziate, innalzando la fascia esente oltre gli ottomila euro proposto dalla giunta. "Sono state aumentate tutte le tasse comunali e tagliati gran parte dei servizi in capo al comune – spiegano dai gruppi Uniti per Santo Stefano e Ascolto e Partecipazione –. Indicativamente l’aggravio medio sulle famiglie si aggirerà intorno agli 80 euro. Gli affitti annui dell’immobile che ospita il bar in via Carenzi e quello della scuola dell’infanzia sono aumentati: fino a 16 mila euro per il primo ed a 5mila euro per il secondo. Inoltre il piano triennale delle opere pubbliche che è stato presentato si è rivelato un foglio bianco. Dopo tre anni dall’insediamento di questa amministrazione non ha portato a termine alcun progetto".

La maggioranza ha replicato che non ci sono risorse a disposizione e che le casse languono, ma le opposizioni hanno ribadito che si sarebbe potuto guardare altrove, attingendo da fonti di finanziamento diverse. Inoltre, l’amministrazione comunale ha confermato l’intenzione di mettere all’asta alcuni beni del patrimonio comunale come per esempio i tre appartamenti dell’ex centro diurno di via Don Mapelli.

Mario Borra