A Lodi dopo 90 anni si giocherà la partita che il fascismo aveva interrotto

Nel 1933 il Gruppo femminile calcistico Milano, fondato dalle sorelle Boccalini, avrebbe dovuto giocare contro l’Alessandria: sabato finalmente il fischio d’inizio

La presentazione dell'iniziativa

La presentazione dell'iniziativa

Lodi, 13 aprile 2023 – Il tiro in rete fermato dalla dittatura 90 anni fa sarà riproposto a Lodi questo sabato, 15 aprile, in occasione dell’anniversario della Liberazione dall'oppressione nazifascista. In campo ci saranno soltanto donne, arbitro compreso e dopo 90 anni si giocherà, finalmente, la partita mai giocata del Gruppo femminile calcistico di Milano, contro l’Alessandria, interrotta dal regime prima della trasferta. Si trattava di una formazione calcistica femminile fondata a Milano dalle sorelle lodigiane Boccalini Marta, Rosetta, Luisa e Giovanna. Figure della provincia di Lodi cui si stanno dedicando da tempo un gruppo di associazioni del territorio, che ne fanno riscoprire storia e valori e hanno ideato un vero e proprio progetto a loro dedicato e di cui la sfida calcistica fa parte.

Alle 15, al campo sportivo Nuova Lodi in via Massena, in zona Selvagreca, si giocherà per riportare in campo le calciatrici del 1933 cui Milano ha dedicato una via. I loro sogni, la voglia di fare sport, l’ambizione di partecipare a un campionato regolare finalmente si realizzeranno. Il Gfc, per primo in Italia, ottenne dal Coni il permesso di giocare partite regolari ma l’inasprimento delle restrizioni rese tutto impossibile e l’entusiasmo si spense.

La manifestazione, triangolare tra la formazione femminile dell'Alessandria, Partizan Bonola di Milano e un gruppo di giovani calciatrici lodigiane (che militano nei vivai di squadre differenti) parte da qui. Un tendere la mano alla storia che farà emozionare tanti. L'assessore Francesco Milanesi ricorda: "La partita è parte del progetto Boccalini, nato da una serie di associazioni che, nell'ultimo anno, hanno coinvolto diverse realtà e scuole per fare conoscere la storia sportiva e antifascista di queste sorelle. Sabato a Lodi, grazie a queste realtà, come Snoq e Toponomastica femminile, chiuderemo un cerchio mai chiuso da 90 anni, con una speciale triangolare. L'amministrazione è soddisfatta".

L’assessora alle Pari opportunità Manuela Minojetti ha aggiunto: "Abbiamo ottime calciatrici che terranno alto il tema delle pari opportunità anche nello sport. Tutto nel ricordo di queste donne straordinarie, proseguendo il loro lavoro". Danila Baldo di Toponomastica femminile e per Se non ora quando? Snoq, chiarisce: "Passiamo un testimone alle nuove generazioni, che devono imparare a superare gli stereotipi, come ad esempio che il calcio sia uno sport maschile. Tantissime sportive di questo settore fanno infatti ancora fatica a essere riconosciute. Ma serve rispetto per il loro lavoro. Stessa cosa per altri sport e attività tecnico-scientifiche nelle scuole. Sono per tutti, femmine e maschi!”.

E ancora: "Sono belle queste proposte ‘diverse’, che ruotano intorno a figure come Giovanna Boccalini, personaggi importanti”. Katia Menchetti di Snoq pensa invece che: “La scelta della data della partita, vicina alla Liberazione, dimostra che giochiamo, dopo 90 anni, sottolineando i concetti di resistenza, resilienza e liberazione”. Daniela Fusari di Toponomastica femminile e presidente della cooperativa Memosis aggiunge: “Abbiamo vinto un bando Cariplo che prevede un progetto educativo per la scuola primaria, chiamato ‘Alla scoperta di Lodi’, in cui è prevista la conoscenza di personaggi locali e tra le figure femminili di cui parleremo, ci sono proprio le Boccalini”. Hanno espresso approvazione all’iniziativa anche Federica Colizzi, consigliera comunale e Marinella Chiodaroli di Unitre.