
Sonia Gaudenzi, parrucchiera a San Colombano
San Colombano al Lambro (Lodi) - Sonia Gaudenzi, 31 anni, titolare del negozio Sonia hair design beauty di via Vittoria a San Colombano, ha aperto a ottobre 2019, mentre in precedenza lavorava dalla madre, nel negozio Mara wellness in Corso Mazzini, sempre in paese, e in passato si è formata a Milano. "Per via della pandemia sono stata chiusa da marzo fino al 18 maggio 2020. Da lì in poi il negozio ha lavorato, ma abbiamo avuto il 70 per cento in meno di clienti. Mia mamma, intanto, ha chiuso la sua attività con due dipendenti, aperta nel 2010 in paese e in precedenza a Chignolo per 24 anni. Sta andando male anche l’attività di mio fratello, che vende prodotti per parrucchieri" racconta l’imprenditrice preoccupata.
La gente si acconcia meno per paura e mancanza di soldi . Inoltre mancano feste, compleanni, matrimoni, nessuno va al cinema o esce la sera e non c’è occasione di sistemarsi. "Si aggiungono tutorial per il fai da te, triplicati nel lockdown e abusivi a domicilio" chiarisce. Poi lo sfogo:"Abbiamo adeguato il negozio con tutte le norme di sicurezza: misurazione temperatura, disinfezione poltrona e strumenti dopo ogni taglio, ingresso massimo di 3 clienti, all’ingresso viene imbustata la borsa, usiamo disinfettanti nel guardaroba, mascherine etc.
Siamo diligenti e quindi nessuno ci ha segnalato per controlli. Ma ora, se andremo in zona rossa, chiuderemo e pagheremo a caro prezzo la situazione, col rischio di fallire in tre mesi perché le spese non ci sono state ridotte e anzi, le bollette sono aumentate. L’unico ad avermi fatto sconti, in primavera, è stato l’affittuario, che ringrazio" continua. Questo a fronte di 800 euro più 1000 di ristori, nemmeno sufficienti a coprire bollette e affitto. " Rimanere chiusi in Germania ti fa vivere, in Italia ti fa morire" osserva. Sonia conclude: "Non ho mai avuto paura di lavorare, perché sono in sicurezza, e i clienti sono diligenti sennò non entrano dalla porta. Spero che i governanti ci lascino andare avanti". Lei vuole farcela per tutelarsi e non gettare all’aria i sacrifici di una vita. "Quando credi in ciò che fai e lo fai con tutte le accortezze che impone questa delicata situazione, vedersi davanti serrate è un immenso dispiacere. I parrucchieri onesti che hanno rispettato lo stop sono stati soverchiati da chi, invece, operava a domicilio. Ma io non riuncio ai miei sogni e sono grata a chi mi darà la possibilità di lavorare".