I lavori di riqualificazione relativi alla prima tranche inizieranno a breve, dopo la firma del contratto dell’impresa romana che ha vinto il bando di gara; per la futura gestione, invece, su palazzo Soave, ad oggi, non ci sono ancora certezze. O meglio si parte da un punto fermo che è la partnership tecnica tra il Comune e Fondazione Feltrinelli con il progetto Open factory, sottoscritta tempo fa, e che ha permesso di beneficiare di ben due finanziamenti, 500 mila euro arrivati dalla Regione e più di 908 mila euro provenienti da Fondi emblematici. Il sindaco Francesco Passerini però puntualizza e mette le mani avanti anche in virtù di spiegazioni che la minoranza della lista Codogno Insieme 2.0 ha richiesto tramite un’interrogazione che verrà discussa in Consiglio comunale giovedì sera.
"L’accordo era stato formalizzato solo per poter partecipare ai bandi – spiega il primo cittadino –. Ad oggi non abbiamo fretta nella sapere chi gestirà la struttura: abbiamo infatti un paio di cantieri che dovranno essere aperti e dunque l’attenzione è tutta lì in questo momento". Dunque siamo davanti ad una brusca frenata con la Fondazione Feltrinelli in vista della futura valorizzazione degli spazi culturali? "I cantieri, che partiranno tra la fine dell’anno e il 2025, sono una cosa, la gestione un’altra – spiega il sindaco –. Il Soave è patrimonio pubblico e dunque vedremo nel prossimo futuro cosa fare.
Potremo mettere a gara la gestione e magari sarà Feltrinelli a prendersi cura della parte culturale, magari no. Il Comune potrebbe, per ipotesi, anche tenersi per sé tutta la parte della valorizzazione". Feltrinelli dunque sembra oggettivamente più lontana rispetto ad alcuni mesi fa, ma la partita gestionale è ancora tutta aperta.