PAOLA ARENSI
Cronaca

Mario Cattaneo uccise il ladro “sparando volutamente alle spalle”: oste assolto grazie alla legge Salvini

Casaletto Lodigiano, le motivazioni dell’assoluzione in Corte d’Appello. Messe in discussione le dichiarazioni di figlio e moglie

LODI – L’oste di Casaletto Lodigiano Mario Cattaneo, titolare dell’osteria “Dei Amis” non ha sparato accidentalmente ma ha premuto "volontariamente" il grilletto del fucile, "carico" e "senza sicura", mentre si trovava "quanto meno in piedi" e uccidendo il ladro che si trovava a "breve distanza" e di spalle. La Corte d’Appello di Milano nelle motivazioni con cui, nello scorso mese di aprile, ha confermato l’assoluzione di Mario Cattaneo, il ristoratore di 73 anni finito imputato per eccesso colposo di legittima difesa e scagionato grazie alla nuova legge voluta da Matteo Salvini, ricostruisce in modo diverso rispetto al Tribunale la dinamica di quanto avvenuto la notte del 10 marzo 2017 quando il ristoratore sparò a Petre Ungureanu, 32 anni, uno dei ladri che sorprese di notte mentre stavano compiendo un furto nel suo locale.

I giudici, infatti, hanno assolto "perché il fatto non costituisce reato" e non come ha fatto il Tribunale di Lodi, nel gennaio 2020, "perché il fatto non sussiste". E questo perché, dopo una rinnovazione istruttoria che ha comportato una perizia balistica e il riesame di alcuni testimoni, sono arrivati a "una verità del tutto diversa da quella raggiunta" in primo grado: hanno ritenuto le dichiarazioni rese dal figlio e dalla moglie dell’oste, poste alla base della sentenza precedente, "totalmente inattendibili e inutili" tant’è che hanno trasmesso gli atti ai pm per valutare se ci siano gli estremi per aprire un fascicolo a carico dei due per falsa testimonianza.