
Il sopralluogo della Sopraintendenza (Cavalleri)
Lodi, 7 luglio 2017 - Frammenti della Lodi antica sotto piazza Mercato. Gli scavi per la posa delle tubature del teleriscaldamento, in pieno svolgimento, hanno fatto emergere ossa umane e resti di mura che potrebbero risalire all’epoca rinascimentale o medievale. Dopo la scoperta, ieri, è stato effettuato il primo sopralluogo dell’ispettrice della Soprintendenza, Stefania De Francesco. L’esperta, affiancata da due archeologi e dagli assessori Claudia Rizzi e Alberto Tarchini, rispettivamente con deleghe ai Lavori pubblici e alla Viabilità, ha fatto visita al cantiere diretto da Linea reti impianti. Un primo accertamento cui seguiranno la catalogazione dei reperti e il loro studio.
I resti della struttura muraria, scoperti nella parte di cantiere che si affaccia su via Volturno, in gran parte da laterizi, potrebbero risalire al periodo rinascimentale o a quello medievale. Le indagini archeologiche sono ancora all’inizio, ma è improbabile che si tratti di un’opera più antica. Per le ossa umane, invece, il punto del ritrovamento è a ridosso del retro del Duomo e si tratterebbe di resti di sepolture avvenute senza tumulazioni nelle tombe. Nel frattempo, le ruspe e le squadre di operai sono al lavoro per continuare il posizionamento delle tubature. Il cantiere, infatti, non subirà rallentamenti e la consegna dovrebbe arrivare entro la prima decade di settembre. Gli scavi sono stati spostati lungo una direttrice parallela ai punti in cui è stata effettuata la scoperta dei reperti. «Abbiamo deciso di spostare di circa un metro e mezzo la direttrice dei lavori – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Claudia Rizzi –. E’ stato trovato un percorso alternativo per continuare l’intera opera senza grossi problemi. Qualche difficoltà potrebbe esserci nella parte vicino al retro del Duomo, dove sono stati trovati dei resti umani: questa sarà ultimata per ultima entro settembre. Fondamentale la scelta di non chiudere il cantiere». «Serviranno un paio di giorni per catalogare i reperti – aggiunge –. Nell’area ci sarà una vigilanza continua della Soprintendenza. La parte di scavo che è stata fatta, e che non potrà essere utilizzata per il posizionamento delle tubazioni, verrà poi chiusa e sistemata».