PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Operazione a Reggio Emilia. Tre tumori alla valvola aortica: raro intervento salva pensionato

Il paziente, di Casalmaggiore, aveva anche una malattia alle coronarie. "Tutto possibile grazie alla sala ibrida"

Operazione a Reggio Emilia. Tre tumori alla valvola aortica: raro intervento salva pensionato

Un 73enne di Casalmaggiore ha subito una difficile operazione al cuore perfettamente riuscita al Salus Hospital di Reggio Emilia. L’uomo aveva delle masse tumorali ancorate ai lembi della valvola aortica e al contempo presentava una stenosi che poteva necessitare di un ulteriore intervento. Grazie alla cosidetta “sala ibrida” è stato possibile intervenire sul paziente in un’unica seduta. Nell’ospedale reggiano è stato portato a termine con successo questo raro intervento eseguito in una sala operatoria in cui sono presenti le ultime tecnologie in ambito cardiochirurgico e le apparecchiature diagnostiche più all’avanguardia. È una sala operatoria che consente di effettuare interventi di chirurgia cardiaca, vascolare e di emodinamica interventistica a elevata complessità. Il paziente di 73 anni di Casalmaggiore presentava tre masse tumorali radicate sulla valvola aortica e una severa malattia delle coronarie, la cui rimozione ha richiesto il lavoro congiunto di cardiochirurghi e cardiologi interventisti. Questo intervento che non sarebbe stato possibile senza la sala ibrida.

"Ci siamo trovati a dover affrontare una sfida complessa – racconta il dottor Vinicio Fiorani, responsabile del reparto di Cardiochirurgia di Salus Hospital –. Pur trattandosi di un tumore benigno, vi era il rischio che queste masse, crescendo, si potessero staccare, innescando complicanze anche gravi, come per esempio l’ictus". A complicare ancora di più il quadro c’era anche una severa malattia coronarica. Con grande probabilità, anche tale patologia avrebbe richiesto un trattamento in sala operatoria. "In pratica dovevamo operare un paziente con una malattia critica delle coronarie senza però avere in mano una diagnosi chiara – prosegue il dottor Fiorani –. La nostra strategia quindi è stata: condurre il paziente in sala operatoria, nella nostra sala ibrida, effettuare l’asportazione del tumore con un accesso mininvasivo, cioè senza aprire completamente il torace, eseguire la coronarografia dopo aver asportato il tumore e, se questa avesse dimostrato la presenza di una coronaropatia critica, proseguire l’intervento chirurgico confezionando anche i bypass aortocoronarici". Il 73enne casalasco è stato dimesso a soli 15 giorni dal primo intervento, dopo aver eseguito presso Salus Hospital anche la degenza riabilitativa. Oggi a distanza di tre mesi dall’intervento è in ottima forma ed è tornato alla sua vita normale.