
di Paola Arensi
Il progetto della nuova scuola materna di Massalengo è pronto: "Ora cercheremo i fondi necessari per realizzarlo, anche se non sarà facile". Il design, ideato prima della Covid, prevedeva già aule ampie con spazi aperti dedicati. Un valore aggiunto soprattutto in epoca post pandemia, in cui la scuola si ritrova ad avere un disperato bisogno di spazi e aree esterne. "Quindici anni fa - racconta il sindaco Severino Serafini (nella foto) - l’allora amministrazione De Marco, di cui ero consigliere, acquisì un terreno tra Motta e Massalengo. Tutto per realizzarci il nuovo polo scolastico, per cui c’era un progetto preliminare che includeva la scuola elementare, materna, una palestra per attività motorie e una più grande semi professionistica". All’epoca partì la realizzazione della scuola elementare, poi inaugurata, in via Liberazione, nel 2010. "Vinte le elezioni siamo andati avanti", ricorda Severini. Nel 2019 è stato poi avviato un concorso di idee e sono arrivati 26 progetti da tutta Italia. E infine la commissione esaminatrice tecnica ha scelto la propostya dello studio Hpdb Engineering And Architecture di Milano, "Che presenteremo il 3 settembre alle 21 in auditorium", annuncia il sindaco. La scuola nascerebbe sempre nell’area di via Liberazione. "Avrà sei sezioni e sarà a impatto energetico zero".
La nota dolente è che costerà circa 3 milioni. "Per cui - spiega il primo cittadino - cercheremo risorse in enti superiori", nella speranza di ottenere risposte concrete, anche perché - diceancora Severini - "la richiesta di posti è sempre più alta e sempre più spesso non riusciamo a dare risposte". Alla luce delle nuove esigenze post Covid, il progetto si è rivelato lungimirante. La nuova struttura infatti sarebbe tutta su un piano, con aule più grandi, dotate di grandi porte finestre, ognuna delle quali con uno spazio esterno dedicato". In attesa che il sogno si realizzi, la realtà dice invece che la scuola materna pubblica dovrà in parte traslocare. "Per ripartire rispettando la normativa anti pandemia - coclude il sidaco - 75 bambini non potranno stare nell’edificio e li porteremo quindi alle elementari. Altrimenti non avremmo potuto garantire lezioni a tutti".