"Nessuna colpa". I funzionari Anas furono assolti

Funzionari Anas assolti per crollo ponte: mancanza prove e frattura occultata motivo dell'assoluzione. Comune senza risarcimento.

La vicenda giudiziaria del crollo del ponte finì in nulla. I cinque funzionari Anas finiti alla sbarra furono infatti tutti assolti dal tribunale di Lodi con le formule canoniche: il fatto non sussiste e per insufficienza di prove. Era il 23 gennaio del 2015 e le accuse di disastro colposo, crollo di costruzioni e lesioni (nel cedimento rimasero coinvolti quattro automobilisti di cui due feriti in maniera grave, Rinaldi ed un 32enne di Caselle Landi) caddero nel vuoto nonostante il Pm avesse chiesto due anni e mezzo di reclusione per gli imputati. Nelle motivazioni, emerse alcuni mesi dopo, il giudice aveva spiegato l’assoluzione con il fatto che il "crollo del ponte era stato innescato da una frattura occultata dalle piastre coprigiunto" e dunque non era possibile attribuire alcuna colpa ai funzionari di Anas. Infatti, secondo il giudice, sarebbe stato "impossibile svolgere una manutenzione specifica sull’intera porzione metallica anche in considerazione della notevole estensione del ponte che supera i 23mila metri quadrati". Anche il territorio rimase a bocca asciutta: il Comune di San Rocco al Porto, parte civile nel processo, dovette addirittura pagare le spese legali al termine del procedimento non ricevendo un euro di risarcimento.

M.B.