
Elena Toscani
Sant'Angelo Lodigiano (Lodi), 25 ottobre 2020 - Sono stati i primi in Italia a soffrire le conseguenze dell’emergenze sanitaria. Un incubo per i commercianti lodigiani iniziato già il 23 febbraio, quando è stata imposta la prima zona rossa nei Comuni intorno a Codogno, ma che ha avuto ripercussioni tremende su tutta la provincia. Ora, con la paura di un nuovo lockdown, i negozianti del territorio si stanno organizzando per resistere. È nata così l’iniziativa a Sant’Angelo dove, approfittando della chiusura di alcune attività nei centri commerciali nel fine settimana, nel centro storico della città barasina (nella zona tra piazza Libertà e tra via Umberto I) hanno deciso di aprire anche la domenica pomeriggio. Le saracinesche alzate già da oggi.
«L’iniziativa è nata quasi in maniera spontanea – spiega Elena Toscani, titolare di Ovs Kids di piazza Libertà, la promotrice dell’apertura straordinaria –. Proviamo a resistere alle difficoltà legate all’emergenza. Ritengo sbagliata la chiusura imposta per i negozi nei centri commerciali. O tutti chiusi oppure tutti aperti. In questi mesi ci siamo impegnati molto per far rispettare le regole e non è corretto prendere un provvedimento del genere. Ringrazio per il supporto Ovs: continueremo a dare un servizio a chi per lavoro non riesce a venire in settimana ed evitando assembramenti".
Ad aderire all’iniziativa sono quasi tutti i commercianti della zona, meno di una decina, tra cui negozi di calzature, una gioielleria e boutique. "In previsione di un futuro lockdown, che ci spaventa, abbiamo deciso di aderire – spiega Francesca Devecchi, titolare insieme a Nadia Arati del negozio 1904 Ship Lift 42 di corso Umberto I –. Cerchiamo di tirare avanti il più possibile e resistere. Questa è un’opportunità per tutti, per i nostri clienti e per noi commercianti".
Provvedimenti simili, almeno per il momento, non sono stati presi negli altri grandi centri del Lodigiano. A Lodi e a Codogno, per esempio, non sono previste nel centro città aperture straordinarie per la domenica pomeriggio. "Per il momento non ci abbiamo pensato – commenta Arnaldo De Franceschi, titolare del negozio d’abbigliamento D&D di corso Vittorio Emanuele a Lodi –. Di solito approfittiamo di questo periodo per riposare in vista di un dicembre con tante aperture nel fine settimana per le feste natalizie. Vedremo se sarà necessario anticipare con aperture la domenica pomeriggio".
Cresce intanto la preoccupazione per le associazioni di categoria, Asvicom e Confcommercio. "I nostri commercianti sono disperati – dice il presidente di Asvicom Lodi, Vittorio Codeluppi –. Il primo giro di lockdown ha portatodifficoltà, l’impatto di una seconda chiusura, seppur in forma ridotta e selezionata, rischia di avere conseguenze impossibili da sostenere".Stessi timori nella Bassa. "La chiusura dei ristoranti sta avendo un effetto molto duro – dice il segretario Isacco Galuzzi –. Alle 23 è un orario molto pesante da affrontare. Si sta riaffacciando una situazione difficile. Oltre alle chiusure, ci sono pochi sostegni economici".Intanto ieri In provincia di Lodi ieri sono stati registrati 86 nuovi casi di coronavirus. Lodi ha totalizzato 967 casi positivi registrati dall’inizio della pandemia (16 in più rispetto al giorno precedente). Cresce, anche se meno costantemente, Codogno con 465 casi (+3 rispetto a venerdì). A seguire Casalpusterlengo con 345 casi di Covid (il giorno precedente erano 342) e Sant’Angelo con 227 casi (+6). Nel Pavese ieri + 303 contagiati (venerdì 231) e nel Cremonese +124 (102 venerdì).