
di Carla Parisi
È azzurro il primo fiocco del 2021 al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Lodi: ieri alle 16.17 è nato Isaac, di 3 chili e 360 grammi. Al parto era presenti, oltre alla mamma Noemi Boscolo, di 24 anni, anche il papà Doris Myslimi, di 33, e a casa a Sant’Angelo Lodigiano lo aspetta anche la sorellina Arya, che a marzo compirà due anni. Nelle ultime ore del 2020 è invece nata Gaia, figlia di Marcelina Blaj (28 anni) e Livio Rizzo (45 anni), che tra pochi giorni tornerà a casa anche lei a Sant’Angelo Lodigiano, dove l’aspetta la sorellina di 2 anni Mia. Per la mamma non si tratta della prima esperienza nel reparto della struttura del capoluogo, del quale si è detta "molto soddisfatta". Al momento della nascita la piccola pesava 4 chili e 100 grammi.
La pandemia ha naturalmemnte modificato anche la routine del reparto, che continua ad assistere le pazienti con modalità nuove, come ha ricordato il nuovo primario Marco Soligo (nella foto a destra, insieme al suo staff), in servizio da ieri al Maggiore e proveniente dal Buzzi di Milano: "I corsi di preparazione al parto si tengono online, ed è stato attivato anche il numero telefonico Pronto Mamma, al quale risponde un’ostetrica – ha spiegato – ed è stata istituita una piccola task force di ostetriche che, assieme alla puericultrici, al decimo giorno dalla nascita visitano a domicilio mamme e bambini per valutarne la salute. Sono stati incrementati i percorsi differenziati per tenere separati i pazienti Covid dagli altri e tutto il personale del reparto ha espresso la volontà di vaccinarsi contro il Sars-Cov-2 quando sarà possibile". La pandemia, a parere di Soligo, ha però influenzato negativamente la natalità del territorio: "Nel 2020 in questo reparto sono nati 1.069 bambini, di cui 517 femmine e 552 maschi, contro i 1.234 del 2019 - ha detto - e nel primo quadrimestre, in corrispondenza con le fasi d’esordio della pandemia, il numero di parti è stato molto basso, e dopo un secondo quadrimestre che è stato invece di ripresa le nascite sono di nuovo calate nel terzo, in occasione della seconda ondata dell’epidemia. Il fatto che il Lodigiano sia stato il primo territorio dove l’epidemia è stata individuata al di fuori dalla Cina è una possibile causa di questi cali, soprattutto quello contemporaneo alla prima ondata: la paura del contagio ha rallentato i parti nella nostra struttura".