
La prima seduta del consiglio provinciale di Lodi
Lodi, 10 ottobre 2014 - E' iniziata ieri pomeriggio a Palazzo San Cristoforo l’avventura della «mini Provincia» di Lodi cosí come riformata dal decreto del ministro Delrio. Il nuovo presidente Mauro Soldati, 38 enne esponente del Pd eletto dagli amministratori del territorio lo scorso 28 settembre, ha prestato solenne giuramento sulla Costituzione italiana. E il nuovo consiglio provinciale, da 10 componenti (sono stati eletti Simone Uggetti, Gianfranco Concordati, Vincenzo Ceretti, Giuseppe Russo e Alberto Vitale del Pd, Giuliana Cominetti, Claudio Bariselli e Matteo Boneschi per Noi Lodigiani, Daniele Saltarelli di Unione civica Lodigiana e Angelo Madonini di Progetto civico), ha fatto il suo debutto in aula. Soldati, con un discorso durato un’ora, ha tracciato il quadro della situazione dell’ente toccando vari argomenti: dai conti economici al clima che vorrebbe si respirasse in aula, dalle urgenze al futuro delle partecipate. Il neo presidente ha richiamato tutti i consiglieri a un “senso di responsabilità”. «Abbiamo davanti due anni di lavoro prima che la Provincia confluisca nell’ente di area vasta — ha detto —. Dobbiamo far sì che nel 2016 se la Provincia non ci sarà più, resti comunque il Lodigiano con le sue necessità». Di qui l’invito a predisporre «un nuovo piano strategico o di sviluppo del territorio». Quindi Soldati ha rivelato che a ieri la Provincia sforava il patto di stabilità per 5,5 milioni di euro (il dato conosciuto finora era di 4 milioni di euro). «Rischiamo una multa dello stesso importo» ha detto. Tra le altre criticità finanziarie ha aggiunto «il milione di euro accantonato per il contenzioso con la ditta Fabiani», la mancanza dell’appalto neve («che costerà almeno 250mila euro), «l’assistenza ai disabili parzialmente scoperta» e i pochissimi fondi a disposizione per la manutenzione delle scuole superiori.
A fronte di ciò ha chiesto ai consiglieri di «cercare interlocuzioni con i vertici della Regione e con i parlamentari del territorio per far sì che possano arrivare aiuti all’ente». Soldati ha evitato polemiche con chi lo ha preceduto e ha teso la mano ai consiglieri non della sua lista («abbiamo pochi margini di manovra, qui c’è poco da fare opposizione, c’è solo da lavorare per il bene del territorio»). Porta subito chiusa in faccia dalla Lega («la collaborazione sarebbe dovuta iniziare prima delle elezioni del 28» ha ribadito Boneschi) e invece lasciata aperta da Madonini. Molto critica poi la situazione delle partecipate («Sisa perde 6 milioni di euro e valutiamo di vendere le nostre quote», «con Eal paghiamo prezzi di conferimento elevatissimi»). Soldati infine ha affidato alcune deleghe: Istruzione e Formazione professionale a Ceretti, Università e Parco Tecnologico a Uggetti, Polizia locale e Protezione civile a Vitale, Fauna e Agricoltura a Concordati e Bilancio a Russo. Il vicepresidente sarà scelto nei prossimi giorni.
tiziano.troianello@ilgiorno.net