
Severino Serafini sindaco di Massalengo fra i paesi lodigiani una volta con una forte vocazione agricola
La logistica è cresciuta del 44 per cento in nove anni e i capannoni per le merci sono ormai il 12% degli edifici produttivi della provincia. In Lombardia, negli ultimi dieci anni, il numero di queste imprese ha registrato una lieve diminuzione del 3%. Nonostante questa flessione, l’occupazione nel settore ha mostrato una crescita significativa: gli addetti sono aumentati del 32% nello stesso periodo, pari al 5,3% dell’occupazione totale regionale. Tra i paesi lodigiani, una volta di vocazione agricola, in cui la logistica ha preso il sopravvento, c’è anche Massalengo, il cui sindaco Severino Serafini analizza la situazione. "Vista l’esperienza sul mio territorio, è bene fare subito un esempio attualissimo: dopo i primi 20 anni dall’insediamento dei primi poli logistici a Massalengo, oggi ci troviamo a dover gestire ancora situazioni legate a problemi viabilistici che, purtroppo, si sono trascinati negli anni - e ancora - La tangenziale che doveva essere realizzata da subito, 20 anni fa, non era stata messa nemmeno in programmazione e da quando ho iniziato a governare il paese, ho cercato di ripianificarla e organizzare la questione, ma con tutte le difficoltà del caso". "I soldi, ancora oggi a bilancio, ci sono, messi a disposizione dal polo logistico, ma non sono più sufficienti. Non ultimo, le dinamiche contrattualistiche, di carattere privatistico, tra i proprietari dei capannoni e le aziende che li hanno in locazione, ha fatto si che qualcuno abbia deciso di spostarsi. E spostandosi prefigurano ai loro operai dei trasferimenti insostenibili". Serafini è convinto: "Se devo fare un bilancio, non mi sento di dire che sia positivo - e chiarisce - Dobbiamo fare i conti anche con la realtà, però. Oggi, se le logistiche non avessero aperto e con le aziende storiche che hanno chiuso, ci troveremmo senza una buona parte del lavoro manovalistico offerto sul mercato. Il tema vero, quindi, secondo me, deve essere pensare a come sviluppare forme di lavoro sempre più professionalizzate, anche all’interno dei comparti logistici e correttamente remunerate. Questo per fare in modo che, anche le famiglie a basso profilo reddituale, possano avere una vita dignitosa". Paola Arensi