"Mai ricorso alla forza per la sicurezza pubblica"

Aumento dei reati nel Pavese nel 2023 rispetto all'anno precedente: furti, rapine, estorsioni e minacce in crescita. La Questura incrementa la presenza di agenti per contrastare la criminalità. Durante la festa per il 172° anniversario della polizia di Stato vengono premiati gli agenti meritevoli e si ripercorre la storia delle indagini criminali a Pavia.

"Mai ricorso alla forza per la sicurezza pubblica"

"Mai ricorso alla forza per la sicurezza pubblica"

Il 2023 nel Pavese ha visto denunciare più reati dell’anno precedente. Sono stati 9.693 i furti (nel 2022 erano stati 8.573), 214 le rapine (182), 57 le estorsioni (47) e 529 (485) le minacce. Incrementi sensibili ai quali la Questura ha risposto aumentando la presenza di agenti sul territorio. I dati sono stati snocciolati nel corso della festa per il 172° anniversario della polizia di Stato che si è svolta in via Rismondo. "Anche nei momenti di tensione che ci sono stati – ha commentato il questore Nicola Falvella – mai sono stato costretto a utilizzare la forza per mantenere la sicurezza pubblica. Siamo riusciti ad aumentare la presenza sul territorio in accordo con le altre forze dell’ordine, anche con pattuglie a piedi".

Nel corso dell’anno passato sono state controllate più di 20mila persone e al centralino del 113 sono arrivate oltre 12mila chiamate. Anche gli agenti della Polfer impegnati nelle stazioni di Voghera e Pavia hanno svolto servizi periodici contro i furti di rame lungo le linee. Mentre la Polizia stradale ha elevato 8.500 contravvenzioni contro le 7.450 del 2022.

"Abbiamo aumentato la capacità dell’Ufficio passaporti di fornire un servizio – ha aggiunto il questore – Oggi abbiamo un’agenda urgenze che non è mai piena tutti i giorni. Qualunque cittadino può ottenere il passaporto in breve tempo". Durante la cerimonia sono stati poi premiati gli agenti che si sono distinti maggiormente in servizio e che hanno portato a termine operazioni particolarmente complesse.

Al termine della mattinata invece l’artista Stefano Bressani ha donato una delle sue “Teste d’artista“ alla Questura. E una festa per il 172° anniversario non poteva non prevedere un tuffo nella storia. Lo ha fatto compiere l’assistente capo coordinatore Sergio Caridi, che ha messo in mostra le testimonianze del primo sopralluogo effettuato a Pavia dall’allora maresciallo tecnico Giovanni Raciti. "Fa vedere come allora avveniva la dimostrazione dell’identità personale attraverso le impronte digitali – ha detto Caridi – attraverso lo studio delle minuzie per un’identificazione dell’autore del reato. Inoltre ho esposto un sopralluogo del 1963 di un furto con impronte digitali su lastra di vetro e la foto di una donna denunciata nel 1933 per aver pronunciato frasi oltraggiose contro il capo del governo durante una manifestazione".

Manuela Marziani