PAOLA ARENSI
Cronaca

No all'inceneritore di Castiraga Vidardo, alla protesta si schiera anche il WWF: "Vi aspettiamo al presidio contro il mostro"

L'iniziativa è in programma domani domenica 2 giugno 2024 a Sant'Angelo Lodigiano in zona Piazza Caduti-viale Partigiani,

L'azienda Ecowatt apre spesso le porte alle scuole per mostrare la propria attività

L'azienda Ecowatt apre spesso le porte alle scuole per mostrare la propria attività

Castiraga Vidardo (Lodi), 1 giugno 2024 -La richiesta per l’ampliamento del termovalorizzatore di nuova generazione, dell’azienda Ecowatt di Castiraga Vidardo, continua a mettere tutti sulle barricate.

Dopo il Comitato istituzionale nato per contrastare l’iniziativa e affiancato al Comitato No all'inceneritore nel Lodigiano, ma anche in seguito alla raccolta firme promossa anche da Legambiente, adesso agisce il Wwf.

“Il Lodigiano è un'altra volta a rischio. Dopo aver perso, per anni, un fiume, il Lambro, essere diventati il corridoio dei trasporti verso la città, abbandonato la nostra agricoltura tradizionale, per dedicarci a "più redditizie" attività, svenduto il nostro terreno alle logistiche, ci chiedono di costruire, su un terreno libero, in riva al Lambro, il terzo inceneritore per grandezza della Lombardia” incalzano gli attivisti. Poi il dettaglio: ”Si tratta di un mostro, lungo 200 metri e alto 55, come un palazzo di 18 piani, quasi come il campanile di Sant’Angelo Lodigiano. Lì il terreno ora è occupato da una coltura di alberi e anche se cercheranno di nasconderlo con la vegetazione, questo impianto svetterà alto tra i paesi di Sant’Angelo Lodigiano e Castiraga Vidardo, che distano rispettivamente 400 e 300 metri dall'area di progetto”. L’azienda, dal canto suo, nei giorni scorsi ha spiegato di aver presentato un progetto “che vanta le più alte tecnologie” e di essere comunque a disposizione della comunità, per incontri e per spiegare cosa accadrà esattamente, nella massima trasparenza. Ma il WWf non ci sta:”Dicono che sarà un ampliamento, ma la realtà è che questo è un vero e proprio nuovo impianto, che si aggiungerà a quello esistente- incalzano i protettori dell’ambiente-.L'impianto esistente brucia 35 mila tonnellate di rifiuti all'anno, meno di una ventina di rifiuti diversi, rifiuti urbani e biomasse, con frequenti odori notturni e diurni, rumore, fumi e occasionalmente anche polveri. L'impianto nuovo brucerà 150 mila tonnellate, di quasi duecento diversi tipi di rifiuti industriali e pericolosi, tra cui fanghi di ogni tipo, solventi, rifiuti dal riciclo di oli esausti, rifiuti ospedalieri (che risaputamente comprendono anche rischio biologico e radioattivo), medicinali citotossici, ceneri pericolose da altri trattamenti industriali, pesticidi e materiali pericolosi da bonifica di terreni, acidi pericolosi di ogni tipo, veramente tutto ciò che nessuno vuole e che il nostro territorio nemmeno produce!” attaccano. Poi il Wwf insiste:”A cosa serve bruciare tutto ciò? A produrre energia per alimentare gli altri impianti della multinazionale che controlla la Ecowatt. Economia circolare, ovviamente. Ma la transizione ecologica non può passare dal bruciare gli scarti! Già vent'anni fa abbiamo lavorato per dire no al piccolo impianto che venne presentato alla popolazione come un caminetto! Ecco il rischio di accettare, sottovalutare, disinteressarsi: una volta che un impianto c'è, se non va in fallimento può solo ampliarsi” concludono, invitando il Lodigiano a mobilitarsi in massa, per dire no. Quindi il 2 giugno 2024, festa della Repubblica, dalle 9 i volontari saranno in piazza a Sant’ Angelo Lodigiano, in zona Piazza Caduti-viale Partigiani, a fianco del comitato No all'inceneritore nel Lodigiano (approfondisci qui: Facebook) per un presidio informativo e per proseguire la petizione contro l'ampliamento dell'inceneritore. L’associazione fa sapere che la petizione si può firmare anche su change.org: