REDAZIONE LODI

Fibromialgia, la malattia invisibile. L’appello: "La Regione ci riconosca"

Lodi, una petizione per aiutare chi soffre di questo male invalidante ma non ancora riconosciuto dovunque in Italia

Mirella Giordano

Lodi, 2 giugno 2015 - Una petizione popolare per chiedere al Governatore Roberto Maroni di riconoscere la Fibromialgia come malattia cronica invalidante, e ottenere quindi esenzioni. A lanciarla è Mirella Giordano, lodigiana, 51 anni, dipendente dell’Ao, oggi in malattia. "Finora non avevo mai perso giorni di lavoro – afferma – ma si arriva al punto in cui il fisico non ce la fa più. La Fibromialgia è chiamata ‘la malattia invisibile’, perché si fatica a riconoscerla. Inizia con rigidità muscolare e dolori in braccia, gambe, schiena. Il dolore si sposta da un punto all’altro ma è continuo per cui non si riesce a dormire e ciò provoca depressione, difficoltà di concentrazione e di linguaggio. Dal '98 ho cominciato a effettuare visite: la fibromialgia, che in Europa è riconosciuta come malattia rara dal '92 anche se l’Italia è uno dei pochi Paesi a non averla recepita, mi è stata diagnosticata solo nel 2013. Ora mi è stato imposto un periodo di malattia: sono in cura al centro di Pisa e con una psicologa specializzata di Ancona sto seguendo una terapia cognitivo-comportamentale perché, pur rientrando tra le malattie reumatiche, si ritiene che in parte l’origine possa essere psicosomatica".

Mirella decide però di battersi non solo per se stessa: "In Veneto, in Toscana e nelle province di Trento e Bolzano è riconosciuta come malattia invalidante". Si è rivolta anche alla Ministra della Sanità Beatrice Lorenzin: il 14 maggio il Ministero le ha risposto di essere in attesa di una risposta del Consiglio Superiore di Sanità sui criteri diagnostici per monitoraggio e cura di questa malattia, valutando anche l’impatto economico dal momento che si stima che siano affetti da forme invalidanti di fibromialigia lo 0,5% degli uomini e il 3,5% delle donne italiane: "Intanto noi ci rivolgiamo alla Lombardia: domenica i Marciatori lodigiani con dei volontari hanno raccolto 250 adesioni. Abbiamo anche attivato la pagina Fb: Fibromialgia Prima linea in Lombardia". Il problema dei costi non è secondario: "Una visita dal reumatologo costa sui 22 euro qui, sui 15 euro in Toscana, 200 da un privato – spiega Giordano –. Per i farmaci spendo 40-60 euro a settimana: alcuni non sono mutuabili. Prendo antidepressivi che agiscono sul dolore neuropatico, antiepilettici che proteggono i nervi periferici per prevenire formicolii e parestesie, del magnesio purissimo; altri per sopperire alla carenza di vitamina D, per produrre serotonina, e, nelle fasi più dolorose, oppioidi per sopportare il dolore".