PAOLA ARENSI
Cronaca

La centrale Sorgenia investe 10 milioni di euro e diventa Energy multifactory

Viaggio alla centrale a ciclo combinato di Bertonico-Turano Lodigiano. Gli obiettivi sono favorire la transizione energetica e rispondere al fabbisogno del territorio

Gli esperti aprono le porte della centrale durante la manutenzione

Gli esperti aprono le porte della centrale durante la manutenzione

Bertonico (Lodi), 15 maggio 2025 – Alla centrale a ciclo combinato di Bertonico-Turano Lodigiano Sorgenia arriva la nuova energy multifactory, progetto da 10 milioni di euro, uno dei primi in Italia, che sarà replicato negli altri impianti dell'azienda. Una infrastruttura strategica e innovativa, che nasce per accelerare la transizione energetica e coprire il fabbisogno del territorio. Il tema, durante la presentazione dell'iniziativa, è stato introdotto da Jacopo Giliberto, moderatore e giornalista che si occupa di tematiche energetiche. 

 "Questa centrale testimonia un percorso di transizione: una volta qui c'era una raffineria della Gulf, poi è nata la centrale elettrica a ciclo combinato e ora l'impianto diventa Energy multifactory, cambia cioè modo di produrre e vendere energia". "La centrale è stata inaugurata a maggio 2012, lo stesso giorno del terremoto in Emilia Romagna e ora evolve" ha ribadito. 
Massimo Pagani, per la provincia di Lodi, ha poi introdotto: "Rappresento il presidente Fabrizio Santantonio, sottolineando che il tema energetico è sempre più di attualità e che trovo positivo, a livello istituzionale e per tutti, per queste realtà, che ci si voglia aprire, per farsi conoscere. Si rischia di essere isolati, fin dal punto di vista logistico e questi eventi scongiurano il pericolo". 
Claudio Moscardini, Generation & energy management director, ha quindi aggiunto: "Da un lato apriamo le porte dell'impianto nel momento della manutenzione, accordata con Terna, cosa che non succede mai. Per appassionati di tecnologia oggi si vedono macchine aperte che emozionano. Parlando di energia si pensa a un mondo astratto, invece ci sono hardware di qualità da scoprire. Inoltre oggi presentiamo un sistema di accumulo che farà diventare questa realtà una multifactory. Un progetto di ampliamento delle attività che vengono svolte nell'impianto, affiancando alla produzione di energia elettrica tradizionale, anche un sistema di accumulo. La flessibilità secondo noi è la direzione giusta".
In merito ai possibili black out, l'esperto ha descritto la centrale di Bertonico come "un baluardo di sicurezza su questo fronte. Nel quale trovare una ancora per gestire la transizione, dato che il rischio del blackout non è inevitabile, ma qui ci sono tutte le caratteristiche per gestirlo in sicurezza. Ad oggi siamo ben predisposti per portare avanti un processo di transizione energetica. Le batterie fanno un lavoro di bilanciamento". Per esempio nei fotovoltaici, la produzione si concentra in alcune ora. “Noi abbiamo installato 40gigawatt di impianti fotovoltaici, ma l'energia rischia di non essere assorbita dalla domanda e quindi i sistemi di accumulo aiutano a bilanciare. Minimizzano le intermittenze". 
Alessandro Mantero, responsabile della centrale di Bertonico-Turano Lodigiano, capo centrale, ha intanto evidenziato: "Il ciclo combinato ha superato il ciclo tradizionale. In un certo momento storico si è visto che, affiancare la tecnologia delle turbine a gas, a quella delle turbine a vapore, aumentava il rendimento. Si è sviluppata la turbina a gas che prima veniva fatta per gli aerei. Noi abbiamo turbine uguali, ma molto più grandi. Le prime erano da 150 megawatt ora sono da 560". 
Aggiunta alla turbina a vapore quella a gas, le unisce un generatore di vapore a recupero. L'attuale caldaia all'interno non brucia niente, ma unisce i due cicli, usando il calore di scarico della turbina a gas, per scaldare l'acqua all'interno della caldaia. E ancora: "Le nuove turbine a gas che i costruttori stanno sviluppando hanno rendimenti anche maggiori" ha aggiunto l'esperto, precisando che c'è attenzione all'ambiente. “Le turbine bruciano solo gas naturale, per il 90 per cento metano, più alcuni componenti come quelli del gas di casa. Abbiamo anche emissioni a camino senza zolfo. Gli ossidi di azoto sono prodotti all'interno della camera di combustione e vengono controllati 24 ore su 24. Abbiamo anche un catalizzatore. Produciamo molto, insomma, ma con emissioni contenute". 
Giovanni Bordiga, engineering & techical services manager, ha spiegato i dettagli delle nuove batterie: "Sono batterie da 15 megawatt l'una. Con le batterie che installeremo qui nel 2026, sei di ultima generazione, power intensive, in un'area di 800 metri quadrati (con 3 convertitori, una cabina elettrica e una cabina trasformatore), possiamo erogare potenza da 15megawatt per un'ora. Alimentiamo ad esempio, in quel periodo di tempo, la città di Lodi o carichiamo 250 auto elettriche. Sono batterie progettate per fare 8000 cicli in 15 anni. Saremo quindi in grado di fare un ciclo al giorno e poco più, una carica e una scarica che avverranno: quando il consumo è basso, la notte, la prima e quando c'è richiesta di più energia dalla rete, la seconda".
È stata scelta una tecnologia che garantirà molta potenza in un breve lasso di tempo. "Avremo 6 container di batterie che producono corrente continua, ci saranno 3 inverter che la renderanno alternata, con tensione bassa e tre trasformatori più uno. Sono 400mila volt" ha concluso. 
La centrale passa da zero a 160 megawatt in mezz'ora. Poi arriva al massimo e si deve accendere la seconda turbina, per arrivare fino a 750 megawatt in un'ora. Le modulazioni sono istantanee, le macchine possono raggiungere 22-30megawatt, al minuto, di discesa e salita. 
Il numero di avviamenti, nel 2024, sono stati: della Tg11 147 per 2937 ore, mentre della turbina 
Tg12 196 per 3172 ore. Invece nel 2025, fino al 30 aprile 2025, 64 starts per 2500 ore, e 99 start per 1414. "La produzione deve rimanere sempre al livello della richiesta di energia e questa è l'abilità di Terna" hanno concluso in Sorgenia.