PAOLA ARENSI
Cronaca

L’indagine: più di un ragazzo su 4 si sveglia di notte per vedere messaggi e notifiche sul cellulare

Secondo la ricerca presentata dalla Asst di Lodi, una delle cause dell’insonnia precoce o delle notti inquiete è l'uso di dispositivi elettronici prima di dormire. Ecco le abitudini più strane

Bambini guardano il cellulare prima di dormire

Lodi - "La qualità del sonno nei bambini e negli adolescenti diminuisce con l’aumentare dell’età e peggiora significativamente a causa dell’utilizzo dei dispositivi elettronici, in particolare nelle ore serali e notturne". Lo ha riscontrato l'Azienda socio sanitaria territoriale di Lodi svolgendo una su un campione di studenti lodigiani. Sono ragazzini di età compresa tra i 9 e i 19 anni, frequentanti le scuole primarie e secondarie di 1° e 2° grado della Provincia di Lodi.

Lo studio osservazionale trasversale è stato realizzato nei mesi di gennaio e febbraio 2023 tramite la somministrazione di un questionario che ha raccolto informazioni sulle abitudini di utilizzo di smartphone e tablet, adottando la scala Sleep Disturbance Scale for Children (SDC) per indagare la qualità del sonno. "Hanno partecipato all’indagine 666 bambini e adolescenti con un’età media di 15 anni, prevalentemente di sesso femminile (60,8%). Le famiglie di provenienza sono mediamente composte da 4 persone e il 98,5% dei rispondenti è in possesso di un dispositivo elettronico personale, prevalentemente smartphone (95,8%), riassume l'Azienda.

Il 37,4% riferisce di dormire tra le 5 e le 7 ore per notte, il 37,2% tra le 7 e le 8 ore, il 14,7% tra 8 e 9 ore, il 4,1% tra 9 e 11 ore e lo 0,5% più di 11 ore: la durata del sonno rilevata nel campione diminuisce con l’aumentare dell’età. Oltre il 70% dei bambini e degli adolescenti riporta un tempo di addormentamento inferiore ai 30 minuti e circa un soggetto su 4 riferisce una frequenza non trascurabile di risvegli nelle ore notturne. Oltre la metà del campione mostra una significativa fatica a risvegliarsi e registra stanchezza anche al risveglio". La media di utilizzo degli apparecchi elettronici è alta.

"Circa la metà dei bambini e degli adolescenti sentiti utilizza i dispositivi elettronici per oltre 3 ore al giorno e il 75,2% li utilizza anche a letto prima di addormentarsi. Il 26% del campione si sveglia durante le ore notturne per controllare le notifiche o i messaggi sullo smartphone, mentre il 28,4% riferisce di utilizzare i dispositivi elettronici di nascosto dai genitori. Solo il 17,7% dei genitori, inoltre, ha stabilito un tempo massimo di utilizzo dei dispositivi elettronici". Da qui l'osservazione: "La qualità del sonno nei bambini e negli adolescenti diminuisce con l’aumentare dell’età e non è trascurabile l’impatto che i dispositivi elettronici, specialmente nelle ore serali e notturne, producono sull’igiene del sonno".

A tal proposito, l’American Academy of Pediatrics, la più grande associazione professionale di pediatri negli Stati Uniti, raccomanda di rimuovere tutti i dispositivi elettronici dalle camere da letto dei bambini per migliorare la loro qualità del sonno – commenta Stefano Maiandi –. Contrariamente a quanto affermato dalla letteratura, tuttavia, le evidenze non sembrano confermare che l’aumentare del tempo di utilizzo dei dispositivi elettronici con l’aumentare dell’età sia dovuto alla riduzione del controllo da parte dei genitori, poiché la maggior parte dei bambini e degli adolescenti presi in considerazione dall’indagine non è soggetto a regole o restrizioni di tempo".

Il direttore generale Salvatore Gioia conclude:" Si tratta di un lavoro importante che nasce dalla sinergia tra la Direzione Aziendale delle Professioni Sanitarie e Socio Sanitarie e le Strutture Complesse di Pediatria, Neuropsichiatria Infantile e Neurologia dell’ASST Lodi – sottolinea il Direttore Generale Salvatore Gioia – . La buona igiene del sonno riveste infatti un ruolo fondamentale in tutti i periodi della vita di una persona, ma assume una strategica importanza soprattutto durante la fase di crescita". Per i direttori delle Strutture Aziendali coinvolte nello studio – Roberta Giacchero per la Pediatria, Paola Morosini per la Neuropsichiatria Infantile e Vincenzo Belcastro per la Neurologia, la preciszione è netta.

«E’ proprio nella fase di crescita e di sviluppo – dicono che le cattive abitudini possono associarsi alla comparsa di obesità, problemi metabolici e cardiovascolari, disturbi comportamentali e problemi emozionali. Il disturbo del sonno inoltre è anche prodromico in molti casi a disturbi della salute mentale. Un sonno breve, inoltre, può ridurre la capacità di pensiero astratto, la creatività, la capacità di pianificare e imparare e, in generale, può causare effetti negativi sulle prestazioni scolastiche e sulle attività di vita quotidiana". Ai genitori, quindi, il consiglio di vigilare. Paola Arensi