LAURA DE BENEDETTI
Cronaca

Leo Nucci: "Non lascio le scene, anzi canto alla vita"

Il baritono sul palco delle Vigne di Lodi domenica alle 20. "Volevo ritirarmi ma questo virus ci ha portato via nove mesi"

Leo Nucci proporrà brani di Verdi Puccini, Giordano e Marcarini

Lodi, 21 novembre 2020 - «Oggi c’è questo nuovo confine, questo virus, che viene dalla natura. Ed io, invece che lasciare le scene, grido alla vita". Leo Nucci, domenica alle 20 si esibirà in streaming dal palco del teatro alle Vigne attraverso il portale live della Regione, per lanciare un segnale positivo agli ascoltatori e agli operatori del mondo dello spettacolo, tra i più penalizzati dalla pandemia. Per il baritono di fama mondiale, il confinamento di oggi tra le mura di casa è cosa minima: "Sono nato nel ‘42 quando c’erano i bombardamenti e ho vissuto il dopoguerra. Per i concerti ho iniziato a girare il mondo quando c’erano davvero i confini e ci voleva il visto: sono rimasto bloccato dalla rivoluzione in Portogallo, sono stato in Cile e in Spagna quando c’era la dittatura, nei paesi della Germania dell’est; negli anni ‘80 c’era un attentato dietro l’altro, ero in tourné col teatro alla Scala quando, nel ‘72 ci fu il massacro di Monaco di Baviera. Certo, ora bisogna stare a casa, c’è il requiem per chi è morto, ma io, suono, canto e strimpello tutti i giorni. Avevo annunciato il mio ritiro quest’anno, appena terminata la tourné con la Scala. Ma questo virus ci ha portato via nove mesi di vita, ci ho riflettuto e, finché la gente ha voglia di sentirmi e ce la farò, dico: vita, finché ci sei, ti voglio godere".

Nucci ha fatto in tempo il 22 febbraio a rientrare da un concerto a Torino, quindi è rimasto in casa fino ai primi di giugno. Tre i concerti, contigentati, in estate, a Firenze, a Catania, dove gli è stato assegnato il premio Bellini, a Verona: "A metà ottobre avevo una serie di concerti a Gratz, in Austria, questa settimana avrei dovuto esibirmi a Liegi, davanti ai reali del Belgio, poi ero scritturato dalla Scala per la 39esima tourné, in Giappone: tutto chiuso per il virus". Domenica canterà dalle Vigne, e si potrà vederlo come se fosse in tv ma via web: con la soprano Elisa Maffi, Paolo Marcarini (pianoforte) e Pierantonio Cazzulani (violino) proporrà brani di Puccini, Verdi, Giordano e dello stesso Marcarini (di cui due dedicati ad Ada Negri, nel 150esimo dalla nascita): "Cantare in streaming? L’ho già fatto anche prima del Covid, curando talvolta anche la regia. Da 7 anni ho un gruppo di lavoro per le regie: è tutta gente che da febbraio non ha visto un soldo. Si è fatto pochissimo per la nostra categoria. E questo rischia di bruciare i sogni della nuova generazione di diplomati nei conservatori. Spero che il concerto, di circa 50 minuti, possa portare quell’armonia, quella positività che è della musica classica: guai a deprimerci. In questo mondo di superuomini e giochi elettronici dobbiamo lottare insieme, con un po’ di giudizio, senza sentirci immortali".