"Abbiamo un paese disastrato dal recente nubifragio con un sacco di interventi da mettere in atto nel più breve tempo possibile e non possiamo utilizzare chi è a casa con le mani in mano". È la lamentela di Enzo Galbiati, vice sindaco che da tempo chiede di poter utilizzare per i lavori socialmente utili i 19 residenti che percepiscono il reddito di cittadinanza, ma senza alcun successo.
"Sono mesi che chiedo a tutti di interessare i parlamentari su questo problema. A noi quelle persone servono moltissimo. Possono lavorare da otto a sedici ore la settimana e adesso, a causa del nubifragio della scorsa settimana, potrebbero impegnarsi per aiutare in paese a ripulire dai rami strappati, svuotare i tombini che non ricevono più acqua, pulire i parchi che sono sempre il bersaglio preferito di vandali. Non penso di chiedere molto".
Galbiati ha chiesto di mettersi insieme e di inviare questa proposta a Roma, dove da sempre si sa che chi percepisce il reddito di cittadinanza, intanto che attende un impiego, potrebbe dare una mano dove risiede.
Per la verità, anziché attendere che le città più grandi si muovano verso questo obiettivo, che pare non sia condiviso da tutti, visti i tira e molla di questi mesi, si potrebbe interessare l’Area omogenea. La richiesta di 48 comuni del cremasco, se si trovasse l’accordo sul punto, non dovrebbe passare inosservata neppure a Roma.
P.G.R.