Lavori sulla Codogno-Mantova: linee interrotte. Di quanto aumentano i tempi di viaggio

L’esperto di trasporti Dario Balotta: “Decisione inusuale, Rfi mai aveva chiuso le tratte in occasione degli interventi per il raddoppio”. Le possibili soluzioni non convincono

La stazione di Codogno

La stazione di Codogno

Codogno, 5 gennaio 2024 – Con l’avvicinarsi dei lavori di raddoppio della linea ferroviaria che partiranno alla metà di questo mese, gli utenti della Mantova-Cremona-Codogno stanno cominciando a guardare in faccia i disagi che subiranno per spostarsi in treno.

"Complessivamente la durata dei lavori prevista è di 8 anni - dice Dario Balotta, 70 anni, ex sindacalista e oggi presidente Onlit (Osservatorio nazionale liberalizzazione infrastrutture e trasporti) -: 3 anni per il primo lotto Mantova-Bozzolo, 2 per il secondo Bozzolo-Cremona e 3 per il terzo Cremona-Codogno. E saranno anni di chiusura. Una decisione inusuale, rispetto alle tradizioni di Rfi che non ha mai chiuso le linee a binario unico per fare i raddoppi. C’è da chiedersi come e quanto i manager di Rfi abbiano valutato gli effetti della durata di otto anni di lavori sulla tratta Mantova-Cremona-Codogno".

Nella tradizione dei lavori di potenziamento o di raddoppio della rete non era mai accaduto di ricorrere alla chiusura totale per anni della linea oggetto di potenziamento. "Le linee venivano chiuse solo in caso di necessità qualche notte per allacciare le connessioni - aggiunge Balotta -, al massimo venivano posti dei momentanei rallentamenti di velocità sulla linea che viene affiancata". Invece in questo caso i pendolari dovranno trasbordare sui bus con una perdita di tempo di almeno un’ora (mezz’ora all’andata e mezz’ora al ritorno) ogni giorno.

"Come se non bastassero - sottolinea Balotta - gli animi già caldi dei pendolari a causa dei ritardi e delle soppressioni quotidiane". Per mitigare i disagi derivanti dalla chiusura della linea per lavori in questi giorni sono emerse proposte da più parti.

"Sono alternative irrealistiche e molto costose - secondo il presidente di Onlit -. Una proposta per i pendolari mantovani sarebbe quella di istituire due treni il mattino e due la sera nella fascia pendolari sulla tratta Milano-Mantova via Peschiera del Garda. Sulla linea Verona-Milano in quelle ore transita già un treno ogni 10 minuti, le tracce orarie sono sature di treni merci, regionali e Frecce Rosse. E chi pagherebbe i costi di quei 4 treni giornalieri visto che il loro esercizio costerebbe quasi 2 milioni di euro l’anno? Inoltre la proposta di far utilizzare il Freccia Rossa da Verona a Milano e viceversa, a parte il raddoppio del costo dell’abbonamento, non ridurrebbe i disagi perché il tempo di viaggio sarebbe il medesimo dell’utilizzo del bus sostitutivo fino a Bozzolo. Questo disservizio favorirà il mezzo privato".