Lavori ai binari: "Ok alla mozione per tutelare i pendolari"

Il Consiglio Regionale ha approvato la mozione per il raddoppio della tratta ferroviaria Codogno-Cremona-Mantova, con lavori previsti dal 2026 in due lotti. La consigliera Baffi di Fratelli d’Italia chiede azioni concrete per limitare i disagi ai pendolari durante i lavori, mentre i Cinque Stelle criticano la mancanza di impegni precisi da parte del centrodestra.

Lavori ai binari: "Ok alla mozione per tutelare i pendolari"

Lavori ai binari: "Ok alla mozione per tutelare i pendolari"

Approvata ieri, in Consiglio Regionale, la mozione presentata dalla consigliera codognese Patrizia Baffi (nella foto), di Fratelli d’Italia, sul raddoppio della tratta ferroviaria Codogno-Cremona-Mantova. Il Basso Lodigiano ne sarà interessato in particolare nei territori di Codogno e Maleo (attualmente si sta lavorando tra Mantova e Bozzolo) e si prevede il raddoppio “in stretto affiancamento”, da eseguirsi in interruzione prolungata delle corse dei treni. I lavori, dal 2026, saranno eseguiti in due lotti: uno tra Codogno e Cavatigozzi e l’altro tra Cremona e Piadena. Sarà necessaria l’occupazione definitiva e temporanea di circa 280mila metri quadrati solo tra Codogno, San Fiorano e Maleo. "Con la mozione abbiamo chiesto - spiega Baffi – che Regione Lombardia metta in campo azioni concrete affinché si limitino i disagi dovuti al cantiere. E che lo si faccia attraverso il monitoraggio, in collaborazione con le agenzie di trasporto pubblico locale competenti, dei flussi di passeggeri. Tutto al fine di garantire, ai pendolari, tempistiche idonee per i trasbordi ferro/gomma e gomma/ferro. Si tratta di una mozione condivisa con i colleghi di Fratelli d’Italia dei territori interessati dai lavori che potrebbero proseguire fino al 2030. Se da una parte è importante monitorare il procedere dei cantieri, per un’opera strategica, contemporaneamente è fondamentale pensare in modo efficace ad una pianificazione della mobilità". Dall’opposizione però i Cinque Stelle sottolineano di non fidarsi "di una blanda dichiarazione di intenti, da parte del centrodestra. Serviva un impegno preciso per velocizzare i tempi di realizzazione del raddoppio e mettere nero su bianco che la vecchia tratta sarebbe rimasta attiva durante i lavori". P.A.