REDAZIONE LODI

La commemorazione di Ramelli L’estrema destra al Maggiore

La commemorazione di Ramelli L’estrema destra al Maggiore

Saluti romani al cimitero di Lodi per commemorare la scomparsa di Sergio Ramelli, il giovane 19enne del Fronte della Gioventù, massacrato selvaggiamente a colpi di chiave inglese nel 1975, in via Paladini a Milano (in zona Città Studi), da un gruppo vicino ad Avanguardia Operaia e morto dopo un mese e mezzo di agonia: Ramelli aveva la mamma lodigiana e per questo motivo è sepolto al cimitero di Lodi.

Sabato un centinaio circa di militanti di estrema destra si sono ritrovati presso il camposanto dove, davanti alla lapide del ragazzo, hanno osservato un minuto di silenzio e, successivamente, hanno gridato "presente" quando è stato scandito il nome dell’allora diciannovenne. I partecipanti alla cerimonia hanno presenziato, al momento clou davanti alla tomba, in formazione militaresca, sull’attenti, appellandosi come camerati.

Presente al momento 48 anni dopo la morte di Ramelli anche il consigliere comunale di Lodi Gianmario Invernizzi e Roberto Fiore, fondatore di Forza Nuova. Nel Lodigiano, ormai, tutte le quattro principali città hanno una via dedicata a Ramelli: la prima, fu Codogno quando la giunta di centrodestra deliberò l’intitolazione il 7 marzo del 2000, decisione seguita però da mobilitazione dell’area politica di sinistra, ricorsi, interrogazioni parlamentari, cortei di protesta per la città.

Mario Borra